Con le elezioni europee alle porte, il web si è già scatenato. Migliaia di tweet, post di Facebook, video e altri materiali vengono scambiati ogni giorno in una commistione di propaganda elettorale, disinformazione e commenti veri in cui è sempre più difficile districarsi. Alto Data Analytics, organizzazione che si occupa di analisi di big data e intelligenza artificiale, ha iniziato a monitorare la situazione italiana raccogliendo e studiando 408.244 profili, 159.071 conversazioni e 430.256 contenuti scambiati tra il 15 dicembre e il 20 gennaio scorsi.

Ne emerge un quadro interessante, in cui politici, bots e utenti veri si scambiano informazioni influenzando il dibattito pubblico su temi che vanno dai migranti al reddito di cittadinanza, passando per pensioni, rischio bancario, Tav, trivelle e persino l’arresto di Cesare Battisti, il super latitante degli Anni di Piombo catturato in Bolivia ed estradato in Italia dopo una fuga durata 40 anni.

Ma su cosa si sta indirizzando il dibattito pubblico in rete? Attraverso un algoritmo che sfrutta 273 parole chiave, i ricercatori di Alto Analytics hanno individuato sette temi principali:

  1. Politica nazionale e internazionale (28,1%)
Il dibattito generale, critiche e supporto all’azione dell’attuale governo

  2. Immigrazione e Ong (15,4%)
Conversazioni sui migranti e sull’opera delle Ong nel Mediterraneo

  3. Partiti (13,9%)
Dibattito specifico sui partiti, spesso alimentato dagli stessi politici

  4. Politica economica (12,5%)
Reddito di cittadinanza e quota 100

  5. Porti e migrazione in mare (10,6%)
Dibattito sui porti chiusi o aperti ai migranti

  6. Legge sicurezza (8,1%)
La disobbedienza dei sindaci favorevoli all’immigrazione

  7. Lavoratori pubblici (7%)
Sindacati e lavoratori che chiedono al governo di migliorare le loro condizioni

Intorno a questi temi si sono sviluppate comunità individuate attraverso le connessioni e l’area di appartenenza

I sei temi di dibattito individuati nella rete

Il ruolo dei politici

Nel dibattito entrano anche i profili ufficiali dei politici, sebbene la loro presenza non sia particolarmente significativa: sono 82 e rappresentano appena lo 0,05% degli utenti. Dall’analisi della loro attività in rete, tuttavia, si ricavano due indicazioni importanti:

a) I politici più presenti sono quelli del Pd

b) Si occupano quasi esclusivamente di pubblicizzare il loro partito

Il partito democratico si affaccia alla rete con 37 profili (su un totale di 82), 32 dei quali diffondono solo contenuti relativi al Pd. Quattro sono inseriti nella comunità in favore dei migranti. E uno partecipa al dibattito sul razzismo nel calcio. Al secondo posto troviamo politici dei Cinquestelle (28 su 82): uno solo è nella comunità pro migranti, mentre il resto posta solo contenuti relativi al proprio partito. I 7 politici appartenenti alla Lega distribuiscono materiale nella comunità di destra e antimigranti, mentre Fratelli d’Italia è più eclettica: due partecipano al dibattito sul Pd, quattro sui temi della destra e due su quello a favore dei migranti.

Gli 82 politici che twittano in rete, la maggior parte fa propaganda per il suo partito

Commentatori seriali

Un’analisi quantitativa permette ai ricercatori di individuare 2.076 profili che hanno un’attività in rete considerata anomala. Si tratta dell’1,3% del bacino preso in considerazione. Nel periodo preso in esame hanno prodotto più di 377 commenti. Il che li rende sospetti: potrebbero essere bots, ovvero software che si fingono persone in carne e ossa per diffondere materiale di propaganda o disinformazione sui rivali politici. Oppure finti profili dietro cui si alternano persone pagate per postare commenti. È interessante notare come l’80% di questi profili si concentri su due soli argomenti: il Partito Democratico (41%) e argomenti anti migranti (39%). Al terzo posto, molto distanziato, troviamo il dibattito sui Cinquestelle (16%), e il gruppo pro immigrazione (4%). Razzismo nel calcio e cattura di Cesare Battisti non hanno profili anomali, segno che il dibattito non sembra inquinato da questo genere di attività.

Ecco dove intervengono i twittatori seriali: Pd, Movimento 5 Stelle e politiche anti migranti

Influenze straniere

Un focus dei ricercatori si concentra sul grado di penetrazione del materiale che viene pubblicato da Sputnik e Russia Today, due canali legati al Cremlino che potrebbero influenzare le prossime elezioni europee come già si sospetta sia avvenuto in altre elezioni. In questo senso l’unico tema di dibattito che sembra interessato da questo fenomeno è la comunità di destra anti immigrati. Nel periodo preso in esame gli account che discutono di questi temi hanno condiviso 313 contenuti di Sputnik e 931 di Russia Today. I ricercatori di Alto Data Analytics calcolano che i canali russi abbiano un grado di penetrazione del 3,92% nel dibattito italiano. Al secondo posto delle comunità più influenzate troviamo quella del Movimento 5 Stelle con 186 contenuti condivisi e un grado di penetrazione dell’1,48%. Del tutto ininfluente l’influenza nelle altre comunità.

L’influenza di Sputnik e Russia Today è concentrata in due dibattiti: politiche di destra anti migranti e M5S

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