“Un monito per non dimenticare il sacrificio dei partigiani rivolto ai giovani”: sono le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato alla commemorazione dei 75 anni dell’eccidio della Benedicta, celebrato stamattina al sacrario di Capanne di Marcarolo, a Bosio. Al messaggio del Capo dello Stato si è aggiunto quello della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

All’appuntamento c’era la a presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, che si è rivolta ai giovani nella sua orazione ufficiale, evidenziando come “qualcosa stia cambiando in meglio nella nostra società, se una ragazzina di 16 anni riesce a creare un movimento mondiale a tutela del clima e in giovane di 15 anni ferma i fascisti a Roma che calpestavano il pane destinato ai bisognosi”. Carla Nespolo ha parlato al termine della cerimonia iniziata intorno alle 9,30 con l’inno nazionale suonato dalla banda Rebora di Ovada fra le lapidi del sacrario che raccoglie i nomi dei ragazzi fucilati nella Pasqua del 1944 dai nazifascisti, manifestazione poi proseguita con la deposizione delle corone nei luoghi dove i “ribelli” vennero massacrati e poi ammassati nelle fosse comuni. Tanti cittadini, sindaci con i gonfaloni dei Comuni e poi consiglieri regionali e parlamentari, piemontesi e liguri per ricordare, come ha sottolineato dal palco allestito fra i ruderi della cascina, Daniele Borioli, presidente dell’associazione Memoria della Benedicta, “quella che è stata la più grande strage di partigiani in Italia durante la guerra, 300 fra fucilati e morti a Mauthausen. Quei ragazzi saliti in montagna hanno saputo riscattare la dignità dell’Italia dall’orrore della guerra e delle leggi razziali”

Sul palco la messa è stata celebrata dall’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, ed è intervenuto anche Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, paese della Toscana che nel 2019 commemora i 75 anni della strage di Sant’Anna: “Nel mio paese furono ammazzati bambini, donne e vecchi dai nazisti accompagnati dai fascisti in un luogo di montagna simile alla Benedicta. Qui le vittime sono stati ragazzi che avevano scelto di stare dalla parte giusta, quella della democrazia”

Carla Nespolo ha inoltre rimarcato la necessità di “attuare pienamente la Costituzione nata dalla Liberazione, Costituzione antifascista poiché il fascismo come diceva Matteotti, non è un’opinione, è un crimine”.

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