Maxi sequestro della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) di Torino a un professionista vicino alla ‘ndrangheta calabrese. Si tratta di Giuseppe Pontoriero, 75 anni, già finito nelle maglie di una delle più importanti inchieste sul riciclaggio di capitali mafiosi al Nord che avevano portato alla luce il reinvestimento dei soldi del traffico di droga di presunti boss della ‘ndrangheta in alcuni dei grandi cantieri di Torino (anche) all’epoca delle Olimpiadi del 2006. La proposta di sequestro anticipato è stata avanzata dal Procuratore aggiunto Cesare Parodi e comprende beni – tra società e un noto agriturismo di Rivoli – pari a 4 milioni di euro. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Torino.

Il nome di Pontoriero, seppur non nelle vesti di indagato, è comparso anche in altri procedimenti giudiziari contro la ‘ndrangheta, in quanto prestava consulenza commerciale nell’interesse di alcuni affiliasti al “locale” di Chivasso. L’indagine della Dia di Torino, guidata dal capocentro Alberto Somma, ha portato alla luce il reinvestimento di denaro di provenienza illecita (a fronte di redditi dichiarati al fisco nettamente inferiori alle reali capacità economiche) in un complesso reticolo societario riconducibile al commercialista, ma formalmente intestato ai familiari, tra Piemonte, Liguria, Puglia e Calabria. Il sequestro interessa l’intero capitale sociale dell’agriturismo Cascina Scola Srl di Rivoli.

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