Non ci sono libici tra i 73 migranti sbarcati ieri sera a Lampedusa da due motovedette, una della Guardia costiera e l’altra della Guardia di finanza, dopo che con il loro barcone erano stati intercettati al largo della Sicilia. I 73 sono tutti tunisini e sono partiti da Sfax. Erano diretti, come in passato è avvenuto per tante altre imbarcazioni dello stesso tipo, sulle coste dell’Agrigentino. La conferma arriva anche dall’Oim, l’organizzazione per le migrazioni delle Nazioni Unite, che ieri sera ha assistito i migranti al porto di Lampedusa.

L’ipotesi che sulla barca potessero esserci dei libici aveva destato allarme perchè si era pensato che ci fossero profughi in fuga dalla guerra civile in corso; e probabilmente i 17 che avevano detto a finanzieri e uomini della Guardia costiera di essere di nazionalità libica avevano proprio l’obiettivo di ottenere lo status di rifugiati. Nella notte e stamattina, nell’hotspot di contrada Imbriacola, la polizia ha compiuto gli accertamenti dai quali risulta che la nazionalità di tutti i migranti, tra cui una donna, è invece tunisina. Ciò consentirà probabilmente un loro più rapido rimpatrio, come peraltro annunciato dal ministro dell’Interno Salvini, visto che la Tunisia è uno dei pochi Paesi africani con cui l’Italia ha un accordo per riportare indietro quelli che vengono definiti «migranti economici».

Ieri il barcone era poco fuori le acque territoriali italiane, di fronte alla costa sud della Sicilia, quando è stato intercettato. Se le motovedette non fossero intervenute, il gruppo dei 73 migranti sarebbe arrivato in poco tempo su una spiaggia di Licata e sarebbe stato l’ennesimo «sbarco fantasma», uno dei tanti avvenuti in poco meno di due anni nell’Agrigentino. I migranti sono stati invece recuperati e fatti salire sulle motovedette che hanno fatto rotta per Lampedusa.

A poche miglia di distanza, al largo di Malta, oggi è stato il decimo giorno in mare per 62 dei 64 migranti salvati il 3 aprile al largo della Libia dalla nave «Alan Kurdi» dell’Ong tedesca Sea-Eye. Due donne nei giorni scorsi erano state sbarcate a Malta per problemi di salute. Mentre la Ong, ma anche Unhcr, Oim e Unicef, chiedono all’Europa di assegnare subito un «porto sicuro» alla nave dove poter sbarcare i migranti, oggi da Parigi il ministro dell’Interno francese Castaner ha fatto sapere che la Francia, «come diversi altri Paesi europei», è pronta ad accogliere una ventina dei migranti della «Alan Kurdi» e per questo un team del ministero è pronto a partire per Malta.

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