Il mondo fibrilla per l’immagine del buco nero nell’universo che conferma la teoria della relatività di Einstein. Un evento epocale. Ma c’è un’altra relatività infinitamente più importante: Dio. Così padre Raniero Cantalamessa nella sua quinta predica di Quaresima, pronunciata questa mattina alla presenza di Papa Francesco e dei membri della Curia Romana.

Il predicatore della Casa pontificia concentra la sua riflessione - riportata da Vatican News - sulla figura di Giovanni e Paolo, due diversi riflessi della fede di due momenti storici diversi: la teologia e la spiritualità ortodossa si fonda prevalentemente su Giovanni; quella occidentale (la protestante più ancora di quella cattolica) si fonda prevalentemente su Paolo. Una dicotomia che si compone e che aiuta a comprendere il Nuovo Testamento e la storia della Teologia, superando «l’errore fatale» di vedere una divisione «nell’origine stessa del cristianesimo».

Per Paolo, spiega Cantalamessa, al centro dell’attenzione non c’è tanto la persona di Cristo, ma piuttosto l’operato di Cristo, il suo mistero pasquale di morte e risurrezione. La salvezza non sta tanto nel credere che Gesú è il Figlio di Dio venuto nella carne, quanto nel credere in Gesú «morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione». Giovanni, invece, fa un salto decisivo all’indietro e colloca l’inizio della vicenda di Cristo non più nel tempo ma nell’eternità. 

Il «Cristo di Paolo» sulla croce «cambia il destino dell’umanità», spiega il cappuccino. «Ma che cosa è avvenuto di tanto importante nella croce di Cristo da farne il momento culminante della rivelazione del Dio vivente della Bibbia?»: con questa domanda, il predicatore pontificio spiega la frase del teologo Karl Barth, «con tutto quello che sopporta, Dio convince gli uomini del suo straordinario amore per loro e li attira nuovamente a sé».

«Il Vangelo - prosegue il religioso - rivela che la vera onnipotenza è la totale impotenza del Calvario. Ci vuole poca potenza per mettersi in mostra, ce ne vuole molta invece per mettersi da parte, per cancellarsi. Il Dio cristiano è questa illimitata potenza di nascondimento di sé!».

Da qui Cantalamessa propone un’ulteriore domanda la cui risposta si trova ancora nel Vangelo e nello stesso Paolo: «Quale sarà la nostra risposta di fronte al mistero che abbiamo contemplato e che la liturgia ci farà rivivere nella Settimana santa?». La prima e fondamentale risposta è quella della fede: «Uno si mette davanti al crocifisso e, con un atto di fede, consegna a lui tutti i propri peccati, la propria miseria passata e presente, come chi si spoglia e getta nel fuoco i propri stracci sporchi. Poi si riveste della giustizia che Cristo ha acquistato per noi», sottolinea il predicatore.

«Nella creazione - aggiunge -, Dio ha dimostrato il suo amore per noi riempiendoci di doni: la natura con la sua magnificenza fuori di noi, l’intelligenza, la memoria, la libertà e tutti gli altri doni dentro di noi. Ma non gli è bastato. In Cristo ha voluto soffrire con noi e per noi. Succede così anche nei rapporti delle creature tra di loro. Quando sboccia un amore, si sente subito il bisogno di manifestarlo facendo regali alla persona amata». 

È quello che fanno tra di loro i fidanzati: «Sappiamo però come vanno le cose: una volta sposati, emergono i limiti, le difficoltà, le differenze di carattere. Non basta più fare regali; per andare avanti e mantenere vivo il proprio matrimonio, occorre imparare a “portare i pesi l’uno dell’altro”, a soffrire l’uno per l’altro e l’uno con l’altro», evidenzia padre Cantalamessa.

Sottolinea infine che, come nel matrimonio, l’imitazione dell’agire di Dio riguarda anche i consacrati. Grande esempio, in tal senso, è quello di Madre Teresa di Calcutta, nella quale «si vede cosa significa passare dal fare le cose per Dio, al soffrire per Dio e per la Chiesa». Un traguardo difficile «ma per fortuna Gesú sulla croce non ci ha dato solo l’esempio di questo genere nuovo di amore; ci ha meritato anche la grazia di farlo nostro, di appropriarcene mediante la fede e i sacramenti».

I commenti dei lettori