La conta dentro Fi è rinviata, Mara Carfagna non è stata inserita nelle liste del partito per le europee del prossimo 26 maggio. La vice-presidente della Camera ieri aveva dato la sua disponibilità a correre per un seggio all’europarlamento, scatenando la reazione dell’ala di Fi più vicina a Silvio Berlusconi che l’aveva accusata di voler tentare «un golpe» e di puntare a «rottamare» il Cavaliere. In molti, dentro il partito, avevano considerato la mossa come un tentativo di dare la scalata a Fi, battendo il vice-presidente Antonio Tajani – capolista nella circoscrizione centro – nella sfida delle preferenze. Un modo per prendere la guida del partito, contrapponendosi all’ala attualmente più vicina a Berlusconi, quella appunto di Tajani, Niccolò Ghedini, Licia Ronzulli.

La candidatura della Carfagna era stata proposta formalmente ieri a sorpresa da due parlamentari del sud, Roberto Occhiuto (Calabria) e Paolo Russo (Campania). «Si sa che al sud – sottolineava un deputato di Fi – le preferenze vengono usate molto più che nel resto d’Italia. La Carfagna probabilmente batterebbe Tajani e forse persino Berlusconi». Del resto, da tempo si parla della vice-presidente della Camera come possibile leader del partito per il dopo-Berlusconi e anche all’assemblea celebrativa dei 25 anni di Fi era stata lei a raccogliere gli applausi più calorosi.

Tajani, raccontano, non aveva per niente gradito la sortita della vice-presidente della Camera. L’ipotesi di candidare la Carfagna e le altre donne di primo piano di Fi – da Mariastella Gelmini a Anna Maria Bernini e Stefania Prestigiacomo – era già stata valutata, e scartata, settimane fa. Il timore principale era proprio quello di aprire una competizione di preferenze con Tajani e con lo stesso Berlusconi, che ha scelto di fare il capolista in tutte le circoscrizioni a parte il centro.

Questa mattina Tajani si era limitato ad un commento molto freddo sulla Carfagna: «Io mi sto preoccupando di cercare consensi. A me non piacciono le polemiche interne. Ognuno rappresenta una risorsa». La decisione di non inserire la vice-presidente era stata già presa. Quando le liste sono state consegnate il nome della Carfagna non c’era: dietro a Berlusconi, capolista, compare Barbara Matera, euro-parlamentare uscente. La Carfagna ha fatto sapere che comunque si «impegnerà a sostegno dei candidati di Forza Italia come se fosse candidata». Ma il no alla sua “offerta”, raccontano in molti, era stato ampiamente messo in conto. La partita, assicura un parlamentare di Fi, si riaprirà subito dopo le europee e «se andremo sotto al 10% partirà il processo a chi ha guidato il partito in questi mesi».

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