Rappresentanza di tutte le liste, in totale sono arrivate a sette, garantendo l’inclusione dei collegi elettorali più piccoli. E rispetto della parità di genere. Mentre il centrodestra deve ancora affrontare il nodo del listino, demandato all’incontro fissato dopo Pasqua, il centrosinistra lo sta faticosamente sciogliendo. Obiettivo: accontentare tutti senza scontentare nessuno. Nei prossimi giorni Sergio Chiamparino riceverà dai partiti le proposte dei nomi per comporre la lista maggioritaria, così da procedere alla formalizzazione entro il 25 aprile prossimo, ma anche se non tutte le caselle sono ancora state occupante l’incontro di ieri nell’ufficio del presidente ha segnato lo spartiacque tra il prima e il dopo.

I nodi nel Pd

A fare le spese dell’obiettivo di fondo, garantire la rappresentatività di tutte le liste, è stato il Pd, costretto a ragionare su quattro posti invece di cinque. Tre, considerato che Chiamparino ha confermato, per la sua parte, il nome di Mauro Salizzoni, il recordman dei trapianti di fegato (con un futuro da assessore alla Sanità se il centrosinistra dovesse riuscire nell’impresa di ribaltare i pronostici e rintuzzare la carica del centrodestra). Altra certezza: dei tre posti disponibili uno riguarderà un esponente Torino, dove il peso specifico del Pd è indubbiamente maggiore rispetto alle altre province: un identikit plausibile rimanda a Gianna Pentenero, attuale assessora al Lavoro alla quale era stata negata la deroga ala candidatura per il terzo mandato (insieme a Nino Boeti). L’assegnazione degli altri due posti si deciderà entro oggi e dovrà necessariamente dare spazio alle province minori: un dossier sul tavolo di Paolo Furia, il segretario regionale dei dem. In ballo ci sono Vittorio Barazzotto (Biella), Michele Gaietta (Vercelli) e Giorgio Ferrero (Asti), Stefano Costa (Vco).

Perimetro allargato

Poi ci sono tutti gli altri. I Moderati confermano la scelta di Carla Chiapello, consigliera uscente del Cuneese. Liberi Uguali Verdi punta sul profilo autorevole del costituzionalista Mario Dogliani, professore emerito di Diritto all’Università di Torino(tra le altre cose, sostenitore del No al referendum di Matteo Renzi). + Europa sarà rappresentata da Silvja Manzi, segretaria di Radicali Italiani. L’Italia in Comune di Federico Pizzarotti scommetterà sulla sindaca di Lauriano, Matilde Casa. La lista “Chiamparino per il Piemonte del Sì” potrebbe essere rappresentata da Mario Giaccone. Mentre Alfredo Monaco, entrato in Consiglio regionale con Scelta Civica e negli ultimi tempi in rotta di avvicinamento a Demos, rappresenterà la settima lista della coalizione. L’incontro avvenuto a inizio anno tra Chiamparino e gli esponenti di Demos (Elena Apollonio e Piergiacomo Baroni, referenti piemontesi, il coordinatore nazionale Paolo Ciani e l’ex-sottosegretario Mario Giro) non è caduto nel vuoto.

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