Nella mattinata del Giovedì Santo l’arcivescovo ha incontrato il clero diocesano nella messa del Crisma nel Giovedì Santo, la celebrazione in cui in Duomo vengono benedetti gli oli dei sacramenti. Nel tardo pomeriggio, nella Messa in Coena Domini, ha lavato i piedi a sei senza dimora e a sei volontari che li assistono. Domani sera, nel Venerdì Santo, monsignor Cesare Nosiglia guiderà la «Via Crucis dei martiri di oggi e delle terre che soffrono violenza». La partenza è prevista alle 21 dal Santuario della Consolata: la prima stazione è prevista in piazza savoia, la second alla chiesa dei Santi Martiri, la terza sul sagrato del Duomo.

Ai sacerdoti

Nella celebrazione in cui i sacerdoti diocesani hanno rinnovato «i sì di obbedienza e di unità» davanti al loro vescovo in Cattedrale, Nosiglia ha ricordato che «La pastorale vocazionale rappresenta il problema di coscienza più impellente per ognuno di noi in questo momento storico. E ciò non solo per evidenti ragioni che derivano dalla carenza di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, ma prima ancora per aprirci al dono gratuito di Dio, che continua a chiamare là dove il terreno spirituale proprio della fede, vissuta in una comunità, è fecondo e la santità dei suoi ministri manifesta la sua potenza anche nelle loro debolezze». Ancora: «È difficile che una vocazione al sacerdozio nasca senza un rapporto stretto con un sacerdote, senza contatti personalizzati con i ragazzi e giovani, senza amicizia e paziente accompagnamento spirituale. Se sperimentano in noi la gioia e l’entusiasmo di essere ministri di Cristo, la generosità nel servizio alla Chiesa, la prontezza nel farsi carico delle situazioni spirituali, umane e familiari della gente, soprattutto dei poveri, malati e sofferenti, saranno spinti a interrogarsi se non possa questa essere anche per loro la via migliore da seguire nella vita».

L’immagine pubblica

«Crediamo, dunque, di più in noi stessi, abbiamo stima di quello che facciamo e, come Gesù ci insegna, riconosciamo i buoni esempi che i confratelli ci offrono e le cose belle che compiono, godendo per loro e con loro come fossero fatte da noi stessi. Cari presbiteri - ha poi aggiunto l’arcivescovo - di fronte a una martellante svalutazione del sacerdote da parte dei media, a causa di pur gravissime mancanze di alcuni, io confermo oggi con gioia a ciascuno di voi, anche a nome dell’intero popolo di Dio della nostra Chiesa locale, la stima, l’amicizia e la riconoscenza per la coerente fedeltà e l’amore a Cristo e alla Chiesa e l’indefesso lavoro pastorale che testimoniate a servizio delle vostre comunità, dei poveri e delle nuove generazioni, delle famiglie, degli anziani e dei malati. Chiedo per questo alle vostre comunità, in occasione di questa Santa Pasqua, ma anche in ogni altro momento, di manifestarvi la loro fraterna e familiare vicinanza, affetto e apprezzamento».

Nosiglia ha poi ricordato i sacerdoti anziani, che festeggiano importanti anniversari della loro ordinazione sacerdotale (il decano, con 77 anni di sacerdozio, è il canonico Mario Grinza), i malati, i missionari Fidei Donum.

Le celebrazioni pasquali

Sabato alle 21. in Cattedrale, l’arcivescovo presiede la solenne Veglia pasquale. Domenica alle 8,30 presiede la Messa e incontra la comunità delle suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, al monastero San Giuseppe. Alle 10,30, in Cattedrale, presiede la Messa di Pasqua al termine della quale impartirà la Benedizione papale.

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