Tra caso Siri e salva-Roma nel governo la lite è ormai continua. Sul caso del sottosegretario sarà il presidente Conte a decidere. «Il presidente a giorni vedrà il Siri e prenderà una decisione», riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Salvini, intanto, dice che il premier non gli ha mai chiesto le dimissioni di Siri. , poi attacca. «Non accostate mai il mio nome e quello della Lega alla mafia. Chi parla di Lega deve sciacquarsi la bocca perché con la mafia non abbiamo nulla a che vedere», afferma il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini. «Ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro che faranno il loro lavoro bene e nel più breve tempo possibile», aggiunge inoltre Salvini a proposito dell’indagine che la procura di Roma sta conducendo.

Alta tensione sul salva-Roma
Resta alta la tensione nella maggioranza dopo il Consiglio dei ministri fiume che si è chiuso nella notte con Salvini che ha ottenuto lo stralcio di gran parte del salva Roma, ma M5S ha annunciato battaglia in sede di conversione in Parlamento. «La Lega è al lavoro per aiutare i cittadini romani che non hanno bisogno di regali ma di una amministrazione concreta ed efficiente», ha detto Salvini. Che ha aggiunto: «Ci sono centinaia di Comuni italiani in difficoltà, da Nord a Sud, e da prima forza politica del Paese è nostro dovere aiutarli ed ascoltarli tutti».

«Come commento il nuovo attacco di Salvini alla Raggi? Mi ha stancato questa lite permanente tra un membro del governo e il sindaco di Roma. Si chiariscano se ne hanno bisogno, io penso a lavorare», afferma il vicepremier Luigi Di Maio all’indomani dello scontro in Cdm.

«Siamo pronti a votare il Salva Roma in Parlamento e non capisco la posizione della Lega: su questi temi mi sembrava che avesse fatto importanti passi avanti. Ho apprezzato moltissimo il lavoro di Matteo Salvini per trasformare la Lega da partito secessionista a nazionale, questo ha aiutato i nostri rapporti. Ora non mi è chiaro perché la Lega si metta di traverso. Di sicuro, questa posizione la riporta indietro», dice la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un’intervista al Messaggero.

«Non vorrei che si stesse giocando sulla pelle di Roma una resa dei conti all’interno della maggioranza», afferma Meloni, secondo cui «il giorno dopo il voto ci sarà un’altra maggioranza, questo governo ha vita breve. Gli italiani sono stanchi delle risse».

Meloni spiega: «Non mi interessa quando cade il governo ma costruire un’alternativa concreta e le elezioni del 26 maggio confermeranno che questa alternativa c’è». «Salvini ha commesso un grandissimo errore: affidare la politica economica al M5s in cambio di quella su immigrazione e sicurezza. Il risultato è che siamo a una crescita vicino allo zero ed ad aumentare sono il debito, i disoccupati mentre le grandi opere sono ferme», sottolinea.

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