«Il latte italiano è necessario per tutti i nostri prodotti Made in Italy. Per questo non sono contrario alla partecipazione societaria pubblica nelle Centrali». Così il ministro delle Politiche agricole e alimentari, il leghista Gian Marco Centinaio, in visita alla Centrale del Latte di Alessandria e Asti, ha dato inizio auna lunga giornata alessandrina che proseguirà ad Acqui e Casale. I problemi con i Cinque Stelle al governo e le polemiche sono solo elettorali in vista del 26 maggio? «Dico sempre che non vedo l’ora che sia il 27 maggio per proseguire le azioni di governo».

«Riccardo (Molinari; ndr) ha detto “Bisogna andare alla Centrale del latte di Alessandria” . La cosa che mi è piaciuta è che qui ci sono tradizione e innovazione che sono il punto di forza della nostra agricoltura - ha detto il ministro -. Quando andiamo in giro per il mondo ci riconoscono un’agricoltura di tradizione che guarda all’innovazione. Sarò in Giappone per il G 20 dell’agricoltura e dirò questo».

Ha aggiunto Centinaio: «L’idea di andare a chiedere agli italiani di consumante latte italiano è l’essenza della filiera, di cui ci riempiamo la bocca. Deve diventare l’asse fondamentale. Il consumo del latte italiano permette di mantenere una certa qualità per poter fare export. Il nostro latte ha una qualità migliore di quello di altri produttori».

Poi Centinaio ha allargato il discorso: «Nei tavoli di filiera si parlava di filiera corta, ma non giusta. Per esempio al tavolo del grano abbiamo messo dal seme ai grandi produttori».

«Apriremo un’ Agora dell’agricoltura». Questa la proposta del ministro per arrivare ad approvare la Pac con una visione a lungo termine.

«Perché un ministro deve avere una visione: dal mondo agricolo fino al ministero per sapere dove andare. Coinvolgere tutti: associazioni, ricerca scientifica, grande distribuzione».

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