«E’ un crimine d’odio». Così il presidente americano Donald Trump ha commentato a caldo la sparatoria contro i fedeli della sinagoga di Poway, alle porte di San Diego, che è costata la vita di almeno una persona e il ferimento di altre tre. Sono stati attimi di terrore quelli vissuti nella cittadina della California meridionale, diversi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi ad altezza d’uomo e in direzione dei fedeli che si erano radunati davanti al centro ebraico della Congregation Chabad in occasione delle celebrazioni della Pasqua ebraica. La scena è stata drammatica con diverse persone colpite rimaste a terra. Tra loro ci sarebbero anche un rabbino e alcuni bambini. Il bilancio sarebbe di almeno un morto, una donna a quanto sembra, e tre feriti.

Un uomo è stato fermato dalla polizia e si sospetta sia l’autore dell’attacco, anche se ancora non si hanno dettagli sulla dinamica e sul movente della vicenda. Fonti ospedaliere del Paolomar Medical Center di Poway hanno parlato di almeno quattro persone ricoverate, e probabilmente tra loro ci sarebbe l’unica vittima confermata sino al tardo pomeriggio. Non sono chiare le condizioni degli altri colpiti. «È una festa molto importante per noi. C’era molta gente dentro, stavano pregando», ha dichiarato all’emittente Nbc Minoo Anvari, un fedele del centro ebraico, il cui marito era proprio dentro la sinagoga, quando il killer è entrato nell’edificio e ha iniziato a sparare all’impazzata imprecando. «Tutti hanno cominciato a piangere e urlando». Ancora vivo negli Usa è il ricordo della strage della sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, avvenuta esattamente sei mesi fa, il 27 ottobre scorso, quando un uomo, Robert Bowers, entrò in azione e uccise 11 persone, in quello che viene considerato l’attacco antisemita più grave della storia degli Stati Uniti.

Nel caso di Poway non è ancora chiaro se il movente della sparatoria sia l’antisemitismo: dell’autore dell’attacco si sa che è un bianco di 19 anni di nome John Earnest, residente nell’area di San Diego, gli investigatori dell’Fbi lo hanno interrogato sin dalla sua cattura per capire se abbia agito da solo e se dietro quell’atto deliberato ci sia una matrice ben precisa. La polizia lo indaga anche per un incendio appiccato ad una moschea californiana lo scorso mese.

Intanto nella comunità ebraica di Poway è sconcerto per quanto accaduto. Il sindaco della cittadina Steve Vaus ha parlato davanti alle telecamere di “crimine d’odio” e ha dichiarato che l’obiettivo degli spari era proprio la comunità ebraica: «Credo che l’autore di quanto accaduto - ha detto - sia stato mosso dall’odio per questa comunità». Dello stesso tenore le parole pronunciate dal presidente Trump, appunto, davanti ai giornalisti che lo seguivano in un comizio in Wisconsin: «Secondo le informazioni si tratta di un crimine d’odio».

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