“Fare cultura del dialogo e del reciproco rispetto” è il titolo dell’evento che la Pontificia Università Salesiana ospiterà il prossimo lunedì 29 aprile, alle 17.45, per approfondire il documento sulla Fratellanza umana per la Pace mondiale e la Convivenza comune firmato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb 

 

Durante l’incontro interverranno l’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini, presidente del Co.Re.Is (Comunità Religiosa Islamica Italiana) e il professor Valentino Cottini, già preside del Pisai - Pontificio Istituto di Studi Arabi e Islamistica). 

L’introduzione e la moderazione dell’evento saranno affidate alla prof.ssa Roberta Gisotti, caporedattore alla Radio Vaticana/Vatican News, autrice e consulente Rai, che spiega: «Un incontro atteso, che si fa urgente alla luce degli ultimi drammatici atti terroristici, per capire il valore inestimabile della fratellanza umana, in tempi di disorientamento dei popoli in un mondo globale, che coltiva in seno ad ambienti, talvolta insospettabili, odi religiosi e razziali e matura gesti folli di negazione della vita». 

 

Per l’imam Pallavicini, che ha avuto l’onore di partecipare alla conferenza dei sapienti musulmani che ha preceduto e preparato l’incontro tra lo Shaykh Al-Tayyeb e Papa Francesco, il “Documento sulla Fratellanza Umana” contiene molti elementi «per ispirare una nuova fase dei rapporti fra cristiani e musulmani. Solo per dare alcuni esempi: non ci sono più spazi ad ambiguità su temi fondamentali come la necessità della libertà religiosa; è condannata in modo chiaro qualsiasi mistificazione della religione o divinità che possa legittimare una violenza; ma anche nessun politico può discriminare una minoranza cristiana o musulmana senza tradire questo Documento». 

   

È significativo che tutto questo avvenga esattamente a 800 anni dal viaggio di San Francesco d’Assisi in Egitto e dal suo incontro con il Sultano ayyubide al-Malik al-Kamil. «Riteniamo auspicabile - conclude Pallavicini - che gli eventi del 1986 ad Assisi (la preghiera comune per la Pace) e del 2019 ad Abu Dhabi (la convergenza sul valore della fratellanza umana) possano essere presi come esemplificativi di due cardini che d’ora in poi non possono essere elusi nel dialogo interreligioso in generale e islamo-cristiano in particolare». 

 

Sostenitore della «portata universale» del Documento, il professor Cottini ne evidenzia alcune particolarità: «Il documento indica un percorso valido per ogni incontro interreligioso; presenta una metodologia di lavoro comune; sprona concretamente a cercare nelle rispettive tradizioni religiose ciò che può essere condiviso; propone un’ermeneutica innovativa di alcuni dati tradizionali come la libertà religiosa e la cittadinanza. Questo documento ha un valore profetico e resterà una pietra miliare nel difficile e appassionante campo del dialogo interreligioso». 

  

L'intento dell’evento “Fare cultura del dialogo e del reciproco rispetto” sarà quindi quello di rendere il Documento «oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle università e negli istituti di educazione e di formazione, al fine di contribuire a creare nuove generazioni che portino il bene e la pace e difendano ovunque il diritto degli oppressi e degli ultimi». 

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