Può un piccolo paese diventare la capitale di tv e nuovi media? Nel 2012, quando venne ideato il Festival, sembrava una missione impossibile; oggi la risposta è un concorde «sì». Da giovedì 2 maggio a Dogliani va in scena l’ottava edizione dell’evento che porterà di nuovo in Langa giornalisti, personaggi dello spettacolo ed esperti di vari campi in una carrellata d’incontri da lasciare senza fiato.

La kermesse è cresciuta tanto da essere scelta in passato da alcuni ospiti per fare proclami. È il caso di Fabio Fazio che nel 2017, nel pieno delle polemiche sui tetti agli stipendi Rai, dal palco mandò a dire all’azienda dove lavorava da una vita: «È più difficile rimanere che andare via». Messaggio ricevuto: è ancora uno dei volti più noti della tv di Stato. Significativo anche l’incontro nel 2013 con Matteo Renzi, all’epoca sindaco di Firenze, che alla domanda di Giovanni Minoli «vuole fare il leader del Pd?», rispose: «Non sono interessato». Lo diventò sette mesi dopo. Poi i bagni di folla per, ad esempio, Roberto Saviano e gli esilaranti Checco Zalone e Fiorello (quest’ultimo nel 2015 e 2018, con la promessa: «Torno fra due anni»).

Per l’edizione 2019 gli ospiti, che s’interrogheranno sul tema «Percezioni», saranno 150 suddivisi in oltre 40 incontri in quattro giorni, fino a domenica 5 maggio. Un palinsesto fittissimo, come sempre a ingresso libero sotto le tensostrutture allestite nelle piazze Umberto I e Carlo Alberto. Dopo l’esordio di giovedì sera affidato a Massimo Gramellini e Andrea Malaguti, fra gli appuntamenti in programma, quello di sabato con i direttori delle principali testate (Maurizio Molinari, Carlo Verdelli, Luciano Fontana, Lucia Annunziata, Marco Damilano, Fabio Tamburini, Marco Tarquinio e Sarah Varetto). E ancora il presidente della Camera Roberto Fico oltre ai tanti personaggi di tv e non solo: da Antonella Clerici a Paolo Bonolis, Luca Zingaretti, Claudio Bisio, Manuel Agnelli e molti altri.

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