Lunghi applausi e urla «Lorenzo sei un grande» hanno accompagnato l’uscita del feretro di Lorenzo Sciacquatori, ucciso dalla figlia domenica a Monterotondo per difendersi dall’ennesima aggressione, al termine del funerale. Amici e parenti in lacrime, tra loro anche i fratelli della vittima, hanno aspettato che il carro funebre partisse al termine della messa. «Misericordioso è chi ha il cuore grande e il coraggio di perdonare davvero», ha detto il parroco durante l’omelia in una chiesa piena.

Non era presente ai funerali la figlia Deborah, 19 anni, tornata in libertà dopo che la procura di Tivoli ha ritenuto di derubricare l’iniziale accusa di omicidio in quella più lieve di eccesso colposo di legittima difesa. Alla cerimonia hanno assistito, invece, oltre agli amici del pugile, alcuni familiari seduti ai primi banchi della chiesa di Santa Maria del Carmine, a Monterotondo Scalo. L’anziana madre di Lorenzo Sciacquatori, accompagnata dal nipote, sulla sedia a rotelle e ormai cieca, dopo un ictus che l’ha colpita tempo fa, durante i funerali ha abbracciato e baciato il feretro in lacrime.

«Non c’è sconfitta per un cuore che lotta. Sto vicino ad ognuno di voi». E la scritta sulla foto di Lorenzo, posizionata accanto al libro davanti al quale in molti si sono messi in fila per lasciare una firma. Uno scatto vecchio, che immortala la vittima con un aspetto diverso rispetto a quello che aveva negli ultimi tempi, ormai gonfio e provato dall’abuso di alcol. Intanto è appena arrivato il carro funebre con la salma.

I commenti dei lettori