Boom della Lega alle elezioni europee, primo partito col 34, 34%. Crolla invece M5S, al 17,5%. Pd secondo col 22,8%. Forza Italia è all’ 8,78%, Fdi al 6,46% voti. «Adesso si cambia in Ue», afferma Salvini. «Penalizzati dall’astensione», commenta Di Maio. Affluenza in calo al 56, 10%. In aumento invece in Europa, oltre il 50%. I risultati delle Elezioni europee fotografano un scenario italiano profondamente cambiato rispetto alle politiche di un anno fa, con i Pentastellati che erano stati i vincitori indiscussi con il 32% dei voti, la Lega di Matteo Salvini al 17% e il Partito Democratico sotto la soglia del 20%. Che si trattasse di un test importante, con possibili immediate ripercussioni era chiaro.

In Francia la Le Pen si afferma, ma avrà gli stessi seggi di Macron, i gilet gialli prendono pochissimo. Nel Regno Unito, dove il Labour chiede elezioni anticipate, vola il Brexit party di Farage, primo partito Ue con la Cdu tedesca. Borse europee in stabile rialzo. La Commissione Ue: «I populisti non hanno vinto, hanno vinto le forze pro-Europa di tutto lo spettro politico».

Molti adesso gli interrogativi, a partire dalla tenuta dell’esecutivo: «Usiamo questi consensi non per regolamenti di conto interni. Gli alleati di governo per me sono amici. Conto di riprendere in mano domani mattina il contratto di governo» chiarisce subito Salvini. «Non chiedo più poltrone, ministri o sottosegretari, ma una accelerazione sul programma di Governo». Il dettaglio delle circoscrizioni vede crescere la Lega è intorno al 40% al Nord (al centro è davanti al Pd) mentre i grillini scendono intorno al 10-12%. Situazione ribaltata al Sud e nelle isole dove il Movimento 5 Stelle è ancora al 32%. Luigi Di Maio ha inviato un messaggio telefonico a Matteo Salvini complimentandosi per l’esito del voto.

Salvini: il governo va avanti. Ce lo chiedono gli italiani
Il giorno dopo è meglio del giorno prima per Matteo Salvini, forte di quel 34,5% dei voti che raddoppia il peso della Lega in Europa come in Italia. Di toccare gli equilibri di governo non se ne parla: «Ci siamo messaggiati nella notte con Di Maio. Ci sentiremo oggi. Il governo va avanti. Ce lo chiedono gli italiani. La somma dei nostri due partiti al governo supera il 50%. Il contratto di governo non è in discussione». Ma si capisce che ora i giochi sono diversi. E Matteo Salvini, camicia bianca, due ore di sonno dichiarate, un sorriso che lo ripaga di tutti gli attacchi come dice, è una persona diversa sotto al tendone di via Bellerio.

Zingaretti: fallito l’attacco dei sovranisti
«In Europa l’attacco dei sovranisti è fallito. Ci sono le condizioni per una grande alleanza che guardi al futuro dell’Europa -. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti in conferenza stampa sottolineando che la delegazione del Pd sarà la seconda per peso dentro il gruppo del Pse, mentre «Lega e M5s saranno marginali». «Noi saremo protagonisti di una alleanza che governerà le istituzioni europee e difenderemo l’Italia». E proprio per il Paese considera il Pd come «pilastro per riorganizzare l’opposizione e l’alternativa a quello che ormai si può chiamare governo Salvini» aggiungendo che: «Tocca a noi costruire, insieme, un programma di politiche per questo Paese».

Di Maio: restiamo ago della bilancia
Il capo politico del Movimento 5 Stelle affida ai suoi qualche considerazione sul voto. «Testa bassa e lavorare, il M5S resta ago bilancia. Scontiamo astensione Sud, ora ci vuole una cabina di regia sul territorio per rafforzare la base».

Forza Italia: c’è alternativa di centro-destra
«Dai primi risultati di queste elezioni emerge un dato incontrovertibile: Forza Italia rimane centrale e determinante per la costituzione di una maggioranza di centrodestra alternativa al governo giallo-verde - si legge in una nota-. Chi si illudeva deve ricredersi: in sole due settimane di campagna elettorale, il Presidente Berlusconi ha compiuto l’ennesimo miracolo. L’oggettiva sconfitta dei Cinque Stelle e il risultato della Lega confermano la possibilità e la necessità di costruire un’alternativa di centro-destra».

Affluenza in calo
Il dato definitivo dell’affluenza alle elezioni europee (7915 sezioni su 7915) è del 56,10%. Cinque anni fa andò alle urne il 58,69% degli italiani. Per le elezioni regionali in Piemonte è stata del 63,34%. Il dato riguarda tutti i 1181 Comuni al voto. Il dato è in calo rispetto alla scorsa tornata elettorale, quando andò a votare il 66,45% dei piemontesi. Ed è del 68,01% l’affluenza definitiva per le elezioni comunali, che hanno visto al voto 3.654 comuni italiani. Il dato è in calo rispetto al 70,97% delle precedenti omologhe. l’affluenza più alta si è registrata in Umbria con il 71,49%.

Il risultato in Piemonte
Anche il voto per le Regionali in Piemonte era considerato un test nazionale. Secondo gli Exit poll di Opinio Italia per la Rai Alberto Cirio (Centrodestra) si posiziona con una forchetta del 45 - 49 % davanti al governatore uscente Sergio Chiamparino (Centrosinistra) con 36,5 - 40,5. Molto distaccato Giorgio Bertola (M5S) 12 - 16. »Se gli exit poll saranno confermati - ha commentato Chiamparino - si tratta di una vittoria netta per Cirio». «Se la Lega andrà al governo in Piemonte è chiaro che sarà un messaggio per la prosecuzione delle grandi opere. Abbiamo chiesto il voto per il Sì» ha dichiarato Matteo Salvini, commentando i risultati del voto.

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