Mai come in questa tornata elettorale sono i numeri a parlare e per fare confronti non serve andare troppo indietro nel tempo. Se lo sguardo cade sulle Politiche del marzo 2018 i numeri gridano. Straziante è l’urlo del Movimento Cinquestelle, confrontando i dati della Camera con quelli delle Europee 2019 ci si accorge che i grillini hanno perso 6 milioni di voti passando dagli oltre 10 milioni del 2018 ai poco più di 4 del 2019. Significa oltre il 57% in meno. Un dato clamoroso che coinvolge l’intero territorio nazionale, di fatto senza reali oasi grilline. Il flop si registra anche se si confrontano i dati con le precedenti Europee, dove il M5S non era stato brillante come alle politiche: qui i grillini hanno perso un elettore su cinque.

Solo due partiti hanno un saldo positivo tra 2018 e 2019: la Lega che ha guadagnato 3.270.000 voti e Fratelli d’Italia, +251 mila voti. La sensazione forte è che Salvini abbia cannibalizzato, soprattutto nelle periferie del Paese, i voti dei Cinquestelle. Saldo negativo anche per il Pd (-208.000 voti) e Forza Italia (-2.317.000 voti). La tendenza al calo (anzi al tracollo) degli azzurri e la crescita di Fratelli d’Italia confermano anche la forza dell’asse Salvini-Meloni, incubatore politico di una nuova potenziale maggioranza di centrodestra che può pensare di fare a meno del Cavaliere.

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