«Se si andasse al voto il centrosinistra sceglierà il candidato premier con le primarie “individuando la figura più competitiva”, ma come già detto altre volte “non si parte da me». Nicola Zingaretti non intende concentrare su di se tutta l’attenzione: anche se dopo un successo personale come questo sono in molti a non escludere affatto che il leader Pd potrebbe essere favorito in una corsa alla premiership in caso di elezioni anticipate.

«Abbiamo preso il 4 per cento in più delle scorse politiche - fa notare in una conferenza stampa nella sede del Nazareno - e ciò cambia del tutto il quadro politico. Cresce il Pd in tutte regioni, siamo primi a Milano, Torino, Genova, Bologna e Firenze e secondi a Napoli e Palermo”. E di fronte a questo «avanzamento omogeneo e diffuso nel Paese» si può dire che «siamo noi il pilastro per l’alternativa al governo Salvini».

Ma Zingaretti non elude la grande preoccupazione per il consenso larghissimo delle forze sovraniste in Italia e negli altri paesi europei.E indica tre grandi priorità: «costruire nel Paese una proposta diversa, con meno tasse sul lavoro per far aumentare i redditi. Con un fondo per la produttività sostenibile e ambientale; e scuola a costo zero per i redditi bassi. Dobbiamo chiamare a raccolta tutte le forze civiche e imprenditoriali che temono una destra estrema».

E poi lavorare per l’allargamento di una nuova alleanza di centrosinistra. «Partiamo dal 28 per cento, è una base per allargare le alleanze da costruire, guardando al mondo civico e ai moderati che non si ritrovano nella destra di Salvini. E che devono riflettere per non far cadere il paese nelle mani dell’estrema destra». Terzo, «vogliamo onorare l’impegno di un coraggioso rinnovamento del pd con una fase di rigenerazione del partito per radicarlo nei quartieri e nei posti di lavoro e per un partito digitale che oggi non abbiamo». E se il governo dovesse cadere «la via giusta sarebbe tornare a dare la parola agli elettori».

E l’appello al vicepremier: «Faccio io appello a Salvini perché l’Italia sia rappresentata da personalità che siano garanti della forza del nostro Paese e non ci facciano fare brutte figure».

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