«Tata-Ecol euro 10.000 (Europee)». È scritto a penna su un pizzino sequestrato, al momento dell’arresto, nel portafoglio di Gioacchino Caianiello, per tutti Nino, il “burattinaio” del sistema di corruzione, appalti pilotati e finanziamenti illeciti ai partiti in Lombardia su cui indaga la procura. E che, lo scorso 7 maggio, ha portato alla notifica di 43 misure cautelari di cui 12 in carcere. “Tata” sta per Pietro Tatarella; “Ecol”, la Ecol Service di Daniele D’Alfonso; e “euro 10.000 Europee” è la mazzetta che l’azienda avrebbe versato all’ex consigliere del Comune di Milano per la sua candidatura alle Europee nella lista di Forza Italia. Spunta fuori tra gli atti dell’indagine depositati al Tribunale del Riesame, che ha deciso che proprio Tatarella, ma anche altri indagati, come l’ormai ex assessore all’Urbanistica di Gallarate, Alessandro Petrone, resteranno in carcere. Petrone è accusato di associazione a delinquere, come il “burattinaio” Caianiello ed è ritenuto il suo «braccio destro, sul versante amministrativo ed istituzionale del Comune di Gallarate». Mentre sono stati revocati gli arresti domiciliari per l’imprenditore Renato Napoli, legale rappresentante di Edilnapoli e accusato di turbativa d’asta (nel filone sull’appalto del “servizio neve”), con il divieto, più lieve, di contrattare con la pubblica amministrazione.

Le somme delle tangenti pagate per finanziare illecitamente partiti e campagne elettorali di politici variavano. Per esempio, per l’«operazione Tatarella» si poteva arrivare fino a 17 mila euro, come si legge in una delle informative depositate dagli investigatori. Dietro a tante decisioni c’era Nino Caianello, uomo forte di Forza Italia a Varese. «Io... Nino...se...io...ancora ad oggi fino a fine ...fino a giugno ho ancora spazio per sette, che ti serve ancora...7.000...oltre a questi». A parlare è Mauro Tolbar, il titolare di una società di consulenza, ritenuto uno dei collettori di tangenti. I due, ora arrestati, si trovano all’Haus Garden Café di Gallarate per parlare di «un probabile finanziamento illecito della campagna elettorale» di Tatarella. Tolbar, nel corso della chiacchierata, «informa Nino che, fino alla fine del mese di giugno, ha ancora “spazio” per elargirgli ulteriori 7.000,00 euro».

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