Stavano procedendo slegati lungo il ghiacciaio che va al Piccolo Cervino, quando un escursionista di 48 anni della provincia di Milano è precipitato per 28 metri in un crepaccio. Per Mauro Roversi, residente a Cologno Monzese, non c’è stato nulla da fare, è morto sotto gli occhi della compagna che ha assistito alla caduta senza poter fare nulla.

L'incidente è avvenuto poco prima delle 11 di ieri, a quota 3.700 metri, sul versante svizzero del massiccio del Cervino, tra Piccolo Cervino e Plateau Rosà. L’escursionista era assieme alla compagna quando il ponte di neve su cui si trovavano ha ceduto al loro passaggio. Mauro Roversi è così precipitato in un crepaccio per 28 metri, rimanendo completamente sepolto dal ghiaccio e dalla neve caduto dopo il crollo. La donna ha dato subito l’allarme. I soccorritori elvetici di Air Zermatt sono stati attivati dalla centrale operativa valdostana che ha ricevuto la chiamata. In pochi minuti le guide e l’elicottero erano sul posto. Ma per poter estrarre il corpo dalla neve e dal ghiaccio i soccorritori hanno lavorato diverse ore. Quando lo hanno raggiunto, però, per l’escursionista non c’era più nulla da fare. La salma è ora a disposizione dell’autorità elvetica che ha aperto un’indagine per verificare la dinamica dell’incidente.

Secondo una prima ricostruzione, la coppia era arrivata a Plateau Rosà con gli impianti di risalita, da lì stavano risalendo lungo il Piccolo Cervino, con i ramponcini e slegati, quando si è verificato l’incidente. Con ogni probabilità sono usciti dalla traccia battuta, forse per fare una fotografia, quando il ponte di neve ha ceduto. La donna è stata riportata a Cervinia, dove stavano trascorrendo qualche giorno di vacanza.

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