Una scommessa da tre milioni di euro per collegare la Valsessera alla Valsesia e al Cossatese tramite due piste ciclopedonali andando a recuperare parte dei tracciati utilizzate dalle vecchie linee ferroviarie. Un intervento con un chiaro obiettivo turistico, ma anche per puntare su una mobilità senza auto nella vita di tutti i giorni.

L’Unione montana del Biellese orientale va alla ricerca di fondi per la mobilità sostenibile. Ci crede il presidente Gian Matteo Passuello, vero appassionato di ciclabili che girando per l’Italia e l’Europa con la famiglia ha trovato varie idee da inserire nel progetto. «E’ un intervento che permetterebbe un importante ritorno turistico per il nostro territorio facendo conoscere anche alcuni dei nostri paesi o le frazioni – sottolinea -. Ho visto alcune piste realizzate in Liguria che richiamano migliaia di turisti e appassionati che possono muoversi in tutta libertà e sicurezza, non parliamo poi dei paesi del nord Europa dove muoversi in bicicletta nella vita di tutti i giorni è una cosa normale ormai da anni. Potrebbe essere anche un utile collegamento per andare al lavoro soprattutto nella bella stagione». L’Unione montana si è già portata avanti nel lavoro. «Abbiamo in mano uno studio di fattibilità di Territorium - spiega - con cui andare alla ricerca di contributi europei per la mobilità sostenibile. E’ un primo passo, crediamo che nel territorio si possa sviluppare una rete di piste ciclabili, tra Valsessera, Valle Mosso e Trivero, oltre a un tracciato tra Valle Mosso e Cossato». E ci sono buone possibilità che i finanziamenti arrivino. «Abbiamo tutte le carte pronte appena saranno pubblicati i bandi - riprende - per poter presentare la nostra candidatura».

Sono in particolare due i progetti: uno diretto verso la Valsesia, dove esiste già in parte una rete ciclabile montana grazie alla quale si può arrivare fino ad Alagna, e uno verso il Cossatese. L’intenzione è di sfruttare i percorsi delle vecchie linee ferroviarie, la Coggiola-Borgosesia o quella che partiva da Valle Mosso per scendere verso Cossato. Ma le biciclette potrebbero passare anche lungo i vecchi sentieri che erano utilizzati dagli operai della valle per recarsi al lavoro. Insomma una riscoperta anche del territorio e della sua storia. Tra Valsessera e Valsesia un collegamento quasi naturale già ci sarebbe. «Una delle idee è di sfruttare il vecchio collegamento della ferrovia Coggiola-Borgosesia». Ancora oggi si possono vedere alcune testimonianze del tragitto come le gallerie nel territorio valsesserino, una ancora presente nel Comune di Pray a lato della strada provinciale. Inoltre il progetto del collegamento ciclabile tra Coggiola, Pray e Crevacuore è stato inserito anche all’interno del Gal Montagne Biellesi. L’input era partito direttamente da un gruppo di amanti della bicicletta e i Comuni hanno raccolto volentieri la proposta. «Il futuro tracciato – riprende Passuello – si potrà collegare al percorso che arriva dalla Serra e da Bielmonte, andando poi verso la Valsesia». L’altro tracciato ciclabile invece vedrà la sua partenza da Valle Mosso per portarsi verso Cossato sfruttando anche in questo caso la linea della storica ferrovia ormai dismessa che partiva dalla piazza della stazione. Questo itinerario farà tappa anche verso Ponzone per poi collegarsi all’altro percorso. «Per rendere il percorso meno pesante e adatto a tutti - riprende Passuello - alcuni tratti sfrutteranno le strade già presenti realizzando con segnaletica orizzontale un apposito passaggio per le biciclette. In fondo siamo in montagna e qualche salita deve pur esserci, ma si cercherà di renderle il meno difficili possibile proprio per permettere la fruizione del percorso da parte di tutti». La ciclopedonale potrebbe essere anche una alternativa alle auto. «Sarebbe un sogno - commenta Passuello -. In fondo con la bella stagione non sarebbe così impensabile andare al lavoro su due ruote sfruttando un percorso in totale sicurezza».

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