TORINO
Secondo il sito internet del settimanale di Mondadori «Panorama» il Presidente del consiglio Romano Prodi sarebbe stato iscritto sul registro degli indagati dalla procura di Catanzaro. Panorama.it afferma che il reato ipotizzato è l’abuso d’ufficio. Il premier nega ogni addebito, sostiene di non aver ricevuto alcun avviso e si dice fiducioso nell’operato dei giudici. «Ho appreso poco fa dal sito internet del settimanale Panorama di essere stato iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro. Pur non avendo ricevuto alcun avviso di garanzia o informazione al riguardo, non posso che testimoniare - come sempre - la mia totale fiducia nel lavoro dei magistrati che hanno voluto tutelare la mia persona - se l’avviso di garanzia sarà effettivamente confermato - con un atto che permetterà di dimostrare la mia totale estraneità a qualsiasi eventuale accusa», ha detto Prodi.

Secondo la versione di Panorama.it, per la procura l’avviso sarebbe un atto dovuto, anche a tutela delle garanzie della difesa, che permetterà di chiarire i rapporti tra il premier e altri personaggi sotto inchiesta per la cosiddetta loggia di San Marino. Al centro dell`inchiesta, oltre a numerose società sospette, ci sono alcuni uomini considerati dagli inquirenti molto vicini a Prodi e che sono già stati iscritti sul registro degli indagati per i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.

Il procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi, ha affermato di non essere «a conoscenza dell’iscrizione del Presidente del Consiglio dei Ministri nel registro degli indagati». «Auguro di cuore a Prodi di uscire presto e con onore da questa situazione», ha commentato il leader dell’opposizione, Silvio Berlusconi.

«Mi auguro che al più presto che Prodi getti la spugna perché il suo governo è diventato un serio ostacolo alla modernizzazione dell’Italia. Non speculerò né oggi né mai sulle vicende giudiziarie perché non si può esser garantisti con gli amici e forcaioli con gli avversari politici», è stato il commento del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.

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