Siccome non vogliamo ammettere che il nostro paese è facile alle lusinghe ed agli inganni del Fascismo, usiamo un giro di parole e diciamo che ci sono persone così autoriferite e convinte di essere dalla parte della ragione da credere che la loro libertà individuare è sopra ogni cosa tanto da potere schiacciare quella di tutti gli altri.

Questa è violenza comunque la vogliamo chiamare. Dopo l'assalto alla Cgil il Parlamento ha approvato 2 mozioni che chiedono di sciogliere Forza Nuova. Era possibile farlo per decreto visti i motivi di urgenza. Evidente lo scontro all’interno della maggioranza: la destra non vorrebbe ma non può dirlo. E nel frattempo Forza Nuova e l’arcipelago di neofascisti diffusi in più città, sentono che è il momento di cavalcare la protesta e si organizza per nuove tappe di un disegno di di rivolta.

Per contrastarli non bastano le parole timorose di alcuni politici per salvare il Paese dal ritorno al passato antidemocratico. Un passato che ricordiamo nei libri e nel racconto dei nostri vecchi: la demagogia del duce, le violenze delle squadracce di nero vestite, la proibizione di parlare o di pensare, il sospetto e la delazione ai danni del vicino...la paura di finire bastonati o in galera...

Forza Nuova vuole questo, una certa parte della Destra parlamentare gli fa fa sponda. Sono stati chiari, questi ultimi: nel condannare i fatti di Roma, hanno difeso i violenti e le loro organizzazioni. E senza vergognarsene.

Dobbiamo continuare a vergognarci noi di chiamarci antifascisti?