Nel mondo del lavoro non si arresta la crescita del precariato e la parità di genere appare piuttosto lontana. Gli uomini continuano a essere preferiti alle donne nelle assunzioni e a guadagnare di più. Emerge dal Bilancio Sociale 2021 dell'Inps Piemonte, «una cartina di tornasole del tessuto economico e sociale della regione» ma anche «del disagio sociale».

La popolazione piemontese - spiega Emanuela Zambataro, direttore Inps del Piemonte - continua a diminuire nonostante la crescita degli stranieri: se oggi il 4,3% della popolazione piemontese supera gli 85 anni, fra trent'anni arriverà quasi al doppio con il 7,8%. In Piemonte i pensionati sono 1.250.867, in calo del 2,1% rispetto al 2016. L'importo medio della pensione è di 1.740 euro al mese, il 7,39% in più della media nazionale. Il settore privato dà una pensione media di 1.107 euro, 1.482 per gli uomini e 819 per le donne che ricevono quindi il 44% in meno.

Nel settore pubblico la pensione media è di 1.916 euro con gli uomini che prendono 2.367 euro e le donne 1.676, mentre nel privato la pensione previdenziale media è di 1.209 euro (per gli uomini 1.640 e per le donne 878), quella assistenziale media 474 (470 gli uomini, 477 le donne). 

La retribuzione media mensile piemontese è di 1.820 euro, 138 in più del dato medio nazionale. I compensi delle donne sono il 32% più bassi di quelli maschili. Nel 2021 anno avuto il reddito di cittadinanza 183.704 cittadini . Entro giugno 2023 la sede regionale dell'Inps sarà trasferita in corso Vittorio Emanuele 3, dove ci saranno 22 sportelli e la direzione: «Il risparmio è di 2 milioni di euro l'anno, per i torinesi solo vantaggi», ha detto Zambataro. I dipendenti sono 1.040, 364 in meno negli ultimi tre anni, ma con il nuovo bando dovrebbero essere assunte circa 287 persone.

I commenti dei lettori