Adagiato tra le colline della Brianza si trova Consonno, un luogo surreale della provincia di Lecco la cui storia, particolarmente travagliata, è degna di nota.

L’inizio della fine di questo borgo agricolo risale agli anni ’60 quando, nel pieno del boom economico, giunse proprio a Consonno tale Mario Bagno, Conte di Valle dell’Olmo, un imprenditore impegnato nella costruzione di autostrade e piste di aeroporti che, una volta acquistata l’Immobiliare Consonno Brianza per 22 milioni e mezzo di lire, entrò in possesso dell’intero villaggio. Fu così che decise di stravolgere completamente quello che era un tranquillo paesino, comprese le vite degli abitanti, radendo al suolo tutto, eccezione fatta per la Chiesa di San Maurizio e un piccolo cimitero, per realizzare un’improbabile città dei divertimenti, un vero e proprio paese dei balocchi.

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Ecco che, al posto delle vecchie case, dell’osteria, delle stalle e dell’emporio, furono costruiti palazzi, ristoranti, centri commerciali e attrattive dalle più svariate e discutibili forme architettoniche.

Un vero e proprio puzzle di stili che, a tutti gli effetti, ha reso Consonno una realtà sui generis: il suo biglietto da visita? Le grandi insegne che si incontrano risalendo la montagna da Olginate che recitano: “A Consonno è sempre festa” oppure “Consonno è il paese più piccolo ma il più bello del mondo“. Ebbene sì, Consonno aveva tutte le carte in regola per divenire una sorta di “Las Vegas brianzola” data l’abbondanza di locali dove spassarsela.

Se le proteste dei cittadini non portarono lontano, a porre un freno al sogno visionario dello stravagante imprenditore fu la forza della natura: nel 1976, infatti, una frana distrusse la via che da Olginate conduceva a Consonno decretando così la fine del borgo.

Il Conte Bagno tentò di riparare la strada e rilanciare il borgo costruendo una casa per anziani ma, venendo meno quella magia che tanto aveva fatto rumore richiamando l’attenzione dei turisti, il progetto naufragò.

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Fu così che anche gli abitanti iniziarono a lasciare il borgo volgendo la loro attenzione altrove e Consonno, sepolto il suo passato, è rimasto senza presente e in balia di un incerto futuro.

Non tutto è perduto. A pensare al suo avvenire sono infatti gli ex abitanti del paese che, insieme ai loro figli, hanno creato l’Associazione “Amici di Consonno“, al fine di vedere tornare a vivere quella città ormai defunta.

Ogni domenica, infatti, la cittadina prende vita: da Pasquetta a ottobre tutti si danno appuntamento al bar “La Spinada“, sorto là dove un tempo sorgeva la tavola calda detta “Il Ristorantino”, un punto di ritrovo che funge anche da ufficio informazioni dove conoscere gli eventi in calendario.

Consonno è infatti teatro di innumerevoli appuntamenti: ha fatto da sfondo, il 3-4 settembre, alla settima edizione dei “Campionati Mondiali di Nascondino” e ancora, per gli amanti dell’horror, il 23 ottobre ad andare in scena sarà “Zombie in Consonno”, appuntamento organizzato dall’Associazione culturale “I luoghi dell’abbandono” che allestirà un set fotografico “apocalittico”.

E ancora, per le buone forchette, c’è “La Burollata“, la festa delle castagne che, domenica 9 ottobre, invita a concedersi un tuffo tra i sapori tipici di stagione partecipando alla Mostra “La castagna sul Monte Brianza”, degustazioni, laboratori artistici e tanto altro.