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Calandrini sarà senatore e consigliere comunale: non lascia lo scranno in Comune

I primi non eletti in Comune non sono più di Fratelli d'Italia, quindi niente dimissioni. Potrebbe cedere solo il ruolo di capogruppo consiliare

Calandrini sarà senatore e consigliere comunale: non lascia lo scranno in Comune

Almeno per questa prima fase Nicola Calandrini non lascerà l'incarico di consigliere comunale a Latina. Il neo senatore di Fratelli d'Italia non è al momento convinto della possibilità di farsi da parte anche perché i possibili subentranti non fanno più parte, politicamente, della sua cerchia.

Alle elezioni del 2016, infatti, Nicola Calandrini era candidato sindaco per una coalizione che comprendeva Fratelli d'Italia, Noi con Salvini, Cuori italiani, Lista Calandrini e altre compagini. Ovviamente Calandrini, che arrivò al ballottaggio contro Damiano Coletta, è stato eletto consigliere quale candidato sindaco. Dunque le sue eventuali dimissioni potrebbero far entrare uno dei primi non eletti delle liste a suo sostegno. Lo scranno come primo dei non eletti dovrebbe toccare ad Enrico Della Pietà, della lista Calandrini sindaco oppure a Renzo Scalco, della lista Fratelli d'Italia. In ogni caso, nessuno di questi due nomi, oggi, fa parte di Fratelli d'Italia e dunque Calandrini non sembra convinto a fare il passo indietro per lasciare spazio a uno dei primi non eletti. Una decisione dal sapore certamente egoistica, da interesse di partito. Ma politicamente logica. Certo i primi dei non eletti, nel 2016, contribuirono coi loro voti le percentuali raggiunte dalle varie liste. Ma si sa in politica le cose cambiano velocemente e oggi nessuno dei tre sembra garantire Calandrini. Pertanto avremo un senatore-consigliere comunale.

Un po' quanto accade da tempo nel partito democratico, dove il capogruppo Enrico Forte è anche consigliere regionale. Forte dopo essere stato candidato sindaco, è stato rieletto consigliere regionale quando già sedeva in Consiglio comunale. Ma non ha lasciato lo scranno di piazza del Popolo. Il primo dei non eletti del Pd, infatti, è Fabrizio Porcari, che dal 2017 ha aderito a Movimento democratici e progressisti, ossia è transitato con gli scissionisti del Partito democratico guidati da Pierluigi Bersani e Roberto Speranza. Dunque sia Calandrini sia Enrico Forte non lasciano lo scranno pur avendo un doppio incarico elettivo. Sia chiaro: la legge non impone loro di optare, ma possono ricoprire entrambi gli incarichi.
Intanto ieri il portavoce comunale di Fratelli d'Italia Gianluca Di Cocco ha sottolineato come nelle ultime ore «in tanti si siano spesi per fare le loro congratulazioni a Nicola Calandrini che diventerà senatore. Tra loro anche l'ex segretario di Latina Bene Comune Pietro Gava. All'appello manca il sindaco di Latina Damiano Coletta».

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