Il referendum a Santa Teresa Riva: quale Messa abolire?

Condividi questo articolo?

di Nello Cristaudo

 

Un volantino alquanto strano, che ha suscitato molto scalpore negli abitanti di Santa Teresa di Riva, è circolato, nei giorni scorsi, nelle due parrocchie “Sacra Famiglia” e  “Madonna del Carmelo” di Santa Teresa di Riva rette dal parroco Don Ettore Sentimentale. Si tratta di una sorta d scheda facsimile, a cui i parrocchiani delle due comunità dovevano apporre una X, per scegliere quale Messa togliere nelle due parrocchie. Uno speciale “referendum” per abrogare una Santa Messa sulla scia dei più famosi referendum su cui si decidono le sorti di leggi. Le motivazioni che avrebbero indotto l’attuale parroco a “rimodulare il numero e/o l’orrio delle messe” sarebbero da ricondursi all’assunzione del nuovo incarico di parroco da parte del Sentimentale, oltre che in quello del santuario della Madonna del Carmelo, nella parrocchia della Sacra Famiglia. Ed essendo le due realtà ecclesiastiche a “stretto contatto di gomito su un territorio comune” il Don, pur coadiuvato da un vice parroco, dato l’immane sforzo da fare per celebrare una Messa in più, ha deciso di eliminarne una. Quindi anziché avere su due parrocchie di una città di mare come Santa Teresa di Riva  – che nel periodo estivo si popola di turisti e raggiunge oltre i 15 mila abitanti – 5 Messe, da ora in poi ne saranno officiate 4 da due sacerdoti.

Don Ettore Sentimentale, a giustificazione del suo operato, ricorre ad un documento della CEI “Il giorno del Signore” del 1984 che particolarmente al n. 34, secondo la sua opinione, “spinge alla contrazione delle Messe, ribadendo la centralità ecclesiale della celebrazione eucaristica domenicale”. Si tratta, in realtà, di una sollecitazione dei Vescovi italiani per “una catechesi adeguata, una celebrazione degna, una testimonianza chiara del giorno del Signore da dare a questa nostra società” così recita il documento nella nota introduttiva .  Inoltre, al richiamato n. 34,  che di seguito si riporta per intero, non vi è a prima vista,  una contrazione delle Messe, ma una specificazione delle stesse il giorno del sabato o in quello prefestivo, ma dirimersi in questi contesti teologici è per un profano, forse, alquanto complicato. Ma ad ogni buon fine riportiamo il testo integrale.

Le Messe nel vespro dei giorni precedenti la festa.

  1. Un richiamo particolare meritano le Messe nel vespro dei giorni precedenti la festa. Liturgicamente il «dies festus» comincia con i primi vespri del giorno precedente la festa; così il sabato sera dal punto di vista liturgico, è già domenica. Dimenticare questo dato fondamentale potrebbe far nascere inconvenienti pastoralmente rilevanti. Per questo richiamiamo quanto segue: – ogni Messa feriale del sabato e del giorno precedente una festa di precetto è da considerare festiva: la liturgia sarà sempre quella della domenica o della festa e la celebrazione avrà la stessa solennità di quella del giorno seguente, né mai dovrà mancare l’omelia; – non si faccia ricorso a tale celebrazione se non in caso di effettiva opportunità pastorale; dove questa opportunità non si verifichi, si preferiscano alla celebrazione eucaristica altre forme di culto (ufficio di vespro, celebrazioni penitenziali, liturgia della Parola, ecc.); – in ogni caso non sia mai celebrata nel pomeriggio la Messa del sabato o del giorno corrente.”

Sulla decisione del parroco, diverse sono state le lamentele di tanti santateresini, i quali  deplorano l’inopportunità di eliminare una Messa dato che vi sono due sacerdoti su due parrocchie. Considerato, inoltre, che la Chiesa  della Madonna del Carmelo, peraltro santuario diocesano,  è sempre stata meta di diversi fedeli provenienti anche da altre città limitrofe e non è un edificio di culto molto grande, togliere una messa significa far confluire più gente in una celebrazione.

Ma aldilà delle decisioni, giuste o sbagliate, non sta a noi entrare nel merito, di eliminare una Messa, ci sembra più opportuno suggerire a Don Sentimentale  – sulla scia di quanto fatto dal Santo Padre Francesco – iniziare una catechesi  sulla celebrazione eucaristica,  al fine di far comprendere e dare risposte  ai propri parrocchiani ad alcune domande importanti sull’Eucaristia e la Messa per riscoprire, o scoprire, come attraverso questo mistero della fede, risplende l’amore di Dio e come, il Concilio Vaticano II, è stato  fortemente animato dal desiderio  di condurre i cristiani  a comprendere la grandezza della fede e la bellezza dell’incontro con Cristo. Forse dopo, se i risultati di tali catechesi fossero vani, allora si potrebbe eliminare una Messa!

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.