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Rovereto e Vallagarina

Degrado e spaccio all’ex microleghe: la situazione è critica

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Torna sotto la lente d’ingrandimento la situazione dell’ex micro leghe di Rovereto.

Nella giornata di  ieri i militanti di CasaPound, insieme ad alcuni residenti sono entrati nella struttura per documentare la situazione di degrado e spaccio che ormai da troppo tempo si protrae.

Negli ultimi anni la situazione è generalmente peggiorata e numerosi sono stati gli allarmi per dei focolai di incendi che nella struttura situata all’angolo tra la statale 12 e via Parteli, ha visto i vigili del fuoco  intervenire per scongiurare criticità che potevano portare anche alla morte dei suoi «residenti»




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La struttura ospita disperati di tutti i tipi, che trovano un rifugio accessibile senza nessun problema dalla strada e dove di fatto instaurano la loro residenza accendendo fuochi per cucinare gli alimenti. 

Si tratta per lo più di stranieri che sono stati espulsi dai centri d’accoglienza dopo il mancato riconoscimento dello status di profugo e che per sopravvivere si sono trasformati in spacciatori.  Un mondo di invisibili che si accampa la notte dopo aver girovagato tutto il giorno in cerca di soldi e di cibo.

“È impensabile che una città come Rovereto debba vivere una situazione di degrado così palese, per cui un’intera area è ormai a uso e consumo di spacciatori stranieri e clienti – queste le parole di Filippo Castaldini, responsabile Trentino di CasaPound – area nella quale gli abitanti non possono entrare, se non rischiando la propria sicurezza. All’interno abbiamo trovato ogni genere di rifiuto: spazzatura, siringhe ed è chiaro che alcune parti dell’area siano diventate rifugi di fortuna nei quali gli spacciatori possono vivere e continuare indisturbati nelle loro attività. “Rovereto ed il Trentino – conclude la nota – meritano di più che l’indifferenza e l’incuria di una classe politica che preferisce girarsi dall’altra anziché risolvere i problemi della comunità. Chiediamo, per questo, alla Provincia e ai proprietari, di risolvere questa situazione bonificando e cacciando gli spacciatori”.

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Le fotografie testimoniano il grado di abbandono e degrado della zona.

Un caso di architettura fatiscente che ormai non ha più ragione di perpetuarsi nel tempo e che è nelle mani di privati.

L’ex Microleghe è posta in bella vista sulla statale e rappresenta un pessimo biglietto da visita per i turisti che accedono alla città.

In ultima analisi non è difficile supporre che vi sia amianto al suo interno e che la sua presenza possa determinare concreti rischi per la salute di chi abita gli edifici circostanti.

Sul pericoloso degrado della struttura anche il consigliere provinciale di Agire Claudio Cia aveva presentato un’interrogazione alla giunta provinciale dove chiedeva di intervenire con un immediato sopralluogo diretto ad accertare l’eventuale presenza di amianto all’interno dell’area e avviare una trattativa con i proprietari della struttura al fine di individuare una soluzione condivisa, prevedendo ad esempio l’abbattimento dello stabile tramite un anticipo dei fondi necessari e chiedendo, – come contropartita -, l’utilizzo degli spazi liberi per parcheggi o per manifestazioni.

Secondo molti cittadini roveretani sarebbe inoltre opportuno visto le problematiche di natura igienico-sanitaria, far intervenire l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, per così accertare se esistono concreti pericoli di malattie ed epidemie, data la presenta di rifiuti e avviare una collaborazione con il Comune di Rovereto, invitandolo ad attivare i propri servizi sociali per proporre soluzioni alternative agli abusivi che occupano l’area.

Per ora però a distanza di quasi 10 anni tutto tace e la situazione comincia ad essere fuori controllo.

   

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