Spray urticante nelle aule, scherzo alla Bart Simpson. La scuola non punisce, meglio i lavori sociali

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La scuola media Eccher Dall’Eco non crede nella punizione o comunque nella severità verso i ragazzi che hanno spruzzato lo spray urticante nel condotto di aerazione.

Le conseguenze sono state una evacuazione di massa, oltre 250 ragazzi, più di 10 che hanno dovuto ricorrere all’ospedale per degli accertamenti a causa dei problemi di irritazione agli occhi e alle vie respiratorie.

Tutto questo oltre a un impiego di forze e denaro pubblico notevole. Si parla di decine di mezzi e di uomini accorsi a Mezzolombardo fra soccorsi del 118 e forze dell’ordine.

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Sicuramente nella testa dei ragazzini di quella età si trattava di una marachella alla Bart Simpson ma poi nei cartoni animati le conseguenze sono sempre comiche e mai drammatiche o costose e pesanti per la comunità. Senza contare lo spavento di altri genitori di centinaia di ragazzi.

Tuttavia, i dirigenti scolastici, dopo un’indagine interna piuttosto semplice per individuare chi ha commesso la bravata, pensano di far svolgere a questi ragazzi un servizio sociale per la comunità, per la scuola, i compagni.

L’idea è senz’altro positiva e va nella direzione di una scuola che educa invece che punire con severità e basta, magari con una sospensione, ma a volte la lezione va anche imparata.

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Tra le altre cose ci si potrebbe chiedere come fa un ragazzino delle medie ad arrivare in classe con una bomboletta di spray urticante, quello che si usa di solito per difendersi dai molestatori.

L’educare e il vigilare sui minori partono dalle basi che sono scuola e famiglia. Se accade qualcosa del genere è inevitabile che si debba rivedere qualcosa.

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