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Salvini: l’UE stanga l’Italia per colpa dei governi Renzi e Gentiloni

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L’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione a causa del debito pubblico italiano troppo alto.

Come fa notare Matteo Salvini, citando un articolo de “Il Tempo”, si tratta di una gestione del governo relativa agli anni 2016 e 2017.

La nazione era guidata da Renzi prima e poi da Gentiloni, dopo il flop del referendum del 4 dicembre cioè quello dopo il quale Renzi aveva promesso che sarebbe uscito di scena se avesse perso.

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“Che l’Italia non vada tanto d’accordo con l’attuale gruppo di comando a Bruxelles è un dato di fatto – scrive il direttore Franco Bechis -, e che non sia stata usata molta diplomazia per evitare lo scontro è vero. Di fronte alla bocciatura già da giorni vaticinata negli ambienti della commissione però mi chiedevo: come fanno ad aprire per l’Italia una procedura per avere sfondato il rapporto deficit/pil oltre il 3% se la manovra di bilancio per il 2019 prevede un rapporto del 2,4% quindi ben inferiore a quella soglia? La risposta degli azzeccagarbugli era questa: vero che l’Italia non ha sfondato il 3% ma la procedura per deficit eccessivo nella normativa dell’area dell’euro si può contestare anche ai paesi che non rispettano la regola del debito, che non potrebbe superare il 60% del Pil. Ed è questa la scelta, ma è un po’ come avere scoperto l’acqua calda: da quando esiste l’euro l’Italia non è mai stata in regola sul debito, sempre ampiamente sopra il 100% del Pil.

“Dopo avere chiuso un occhio per venti anni sembra curioso che la commissione Ue li apra tutti e due solo ora. Ed è anche un pizzico rischioso, perché secondo le previsioni per il 2019 il debito medio dei paesi dell’area dell’euro sarà pari all’85% del loro Pil. Sette paesi (oltre all’Italia anche Grecia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e Cipro) hanno e avranno il debito sopra il 100% del loro Pil, e altri 3 fra il 60 e il 90% del loro Pil: dieci paesi violerebbero quindi la regola, e solo l’Italia verrebbe punita”, conclude l’editoriale.

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