Lapide delle Foibe ancora in manutenzione ora è giallo, Castaldini: «Ennesima pagliacciata del Comune»

È ancora avvolta nel mistero a due giorni dalla giornata del ricordo la destinazione della «lapide dei Martiri delle Foibe»

Sparita circa 15 giorni fa era data in manutenzione da parte del comune.

In realtà però dentro l’amministrazione comunale nessuno sapeva nulla.

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In molti hanno anche paventato che la targa fosse stata nuovamente rubata e che il comune volesse tener nascosta la cosa.

Ma ora il mistero diventa un giallo.

Stamane il quotidiano L’Adige pubblica in modo trionfante la foto della targa (leggi sotto) al suo posto e scrive in modo trionfante che «È già tornata al proprio posto, dopo essere stata asportata per ordinaria manutenzione, la targa che in largo Pigarelli a Trento ricorda le vittime delle Foibe»

A questo punto o il giornalista dell’Adige si è inventato tutto ed ha avuto le traveggole prendendo una foto di repertorio, oppure la Targa stavolta è stata davvero rubata.

Già, perché alle ore 16.00 di oggi, la targa non c’era. (foto scattata alle ore 16.00)

Filippo Castaldini, responsabile provinciale di CasaPound, riguardo la possibile tardiva manutenzione del Comune sulla lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe interviene attraverso una nota: «Mancano due giorni alle commemorazioni ufficiali e la lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe, nonostante quello che si leggeva questa mattina sul quotidiano L’Adige, ancora non è stata riposizionata. Ormai sono passate più di due settimane e ci chiediamo come sia possibile tutto questo tempo per fare manutenzione a una lapide, ormai da troppo tempo, in plastica. Non sarà che come l’anno scorso il Comune, per paura di furti e danneggiamenti, abbia deciso di tenerla nascosta anziché preoccuparsi di mettere in sicurezza la zona? Se così fosse sarebbe molto grave perché dimostrerebbe, ancora una volta, la pavidità delle istituzioni di fronte a quattro vandali con l’hobby dell’antifascismo. Già oggi chiederemo spiegazioni, perché sabato sera saremo proprio qui davanti alla lapide per tenere vivo il ricordo dei dieci mila italiani infoibati e degli esuli istriani nonostante l’inadeguatezza del Comune e le contestazioni dei soliti imbecilli antifascisti che in questi anni, nel silenzio generale, hanno sempre contestato questa ricorrenza, negando la sua esistenza».