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Trento

Trentino, alleanza per Israele: il nazismo deve rimanere fuori dalle istituzioni

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Una posizione, quella di Marika Poletti, ormai indifendibile che è finita anche su tutti i quotidiani italiani.

Un caso eclatante, unico nel suo genere.

In Trentino succede poche volte per fortuna, ma quando decidiamo che succeda lo sappiamo fare bene.

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Alludiamo naturalmente alla volontà di farci del male sa soli, facendo così la solita figura di mxxxa davanti a tutto il mondo.

Andate a digitare nel motore di ricerca di Google le parole «Marika Poletti Nazismo» e poi capirete che sta succedendo.

Già, nel mondo perché, sulla penosa vicenda si è espresso anche Alesssandro Bertoldi, Presidente nazionale di Alleanza per Israele.

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«Poletti non ha preso distanze, – attacca subito Bertoldi – venga rimossa subito. Fiducia nel Presidente Fugatti, sincero amico di Israele ed ebraismo».

Bertoldi ha scritto una lettera di accuse e non è stato tenero nei confronti della Poletti e di Mattia Gottardi.

LA LETTERA – “Intervengo, in seguito a numerose richieste ricevute, in merito alla vicenda della Capo di Gabinetto nominata in Trentino dall’Assessore provinciale Mattia Gottardi, Marika Poletti, la quale fa sfoggio di un tatuaggio raffigurante una svastica.

Non siamo soliti occuparci dei tatuaggi con cui le persone hanno deciso di segnare il proprio corpo, ma ci occupiamo invece di vigilare sulla crescita dei fenomeni di estremismo ideologico, specialmente dell’odio contro Israele e gli Ebrei, a fronte della difesa di valori imprescindibili quali Democrazia e Libertà.

Riteniamo le Istituzioni debbano essere un presidio e luogo in cui la Carta Costituzionale venga ritenuta sacra nei suoi principi. Prima di intervenire ho chiesto alla stessa Marika Poletti di chiarire la propria posizione e prendere le distanze da nazismo e antisemitismo.

Poiché la stessa non ha risposto ne’ a noi ne’ agli organi mediatici per rinnegare certe posizioni e potersi redimere prendendo le dovute distanze dal nazismo e dell’antisemitismo, ma ha invece preferito addurre giustificazioni ridicole, dichiarando perfino che il tatuaggio non sia una vera e propria svastica, quando una delle più famigerate decorazioni naziste (il kampfbandenabzeichen) riportava lo stesso simbolo decorando coloro che nelle SS reprimevano gli aneliti di libertà nelle popolazioni appartenenti alle nazioni occupate nel III Reich, riteniamo non vi siano alternative all’unirci a tutti coloro che ne richiedono una pronta rimozione.

Dato che coloro i quali lavorano nelle Istituzioni, in particolare per rappresentare il Governo democraticamente eletto, non possono nemmeno lontanamente pensare di astenersi dinnanzi a domande le cui risposte devono essere, senza dubbi ne’ tentennamenti, di condanna per le tragedie e le atrocità che in particolare quell’ideologia ha storicamente prodotto, senza lasciare zone d’ombra o sospetti.

Riteniamo come che chi non ha il coraggio di prendere le distanze dal nazismo o respingere certe accuse sia gravemente colpevole, da un punto di vista etico e morale allo stesso modo di chi appartiene a quella fazione idelogica, quindi ancor meno non possa ricoprire alcun incarico di alcun livello nelle Istituzioni di uno stato democratico come l’Italia, fondato sui valori della Resistenza al fascismo e al nazismo. Ancor più in una terra caratterizzata dall’unione secolare di lingue e culture in modo pacifico e fonte dello Statuto d’Autonomia come il Trentino.

Nessuno che odi il nazismo e le sue atrocità, come la pressoché totalità degli Europei odiano, avrebbe avuto problemi a prendere le distanze da un’ideologia sanguinaria che non condivide.

Visto che conosco il Trentino, la Giunta della Provincia autonoma di Trento e anche personalmente il suo Presidente, Maurizio Fugatti, quali sinceri amici di Israele e dell’ebraismo, come testimonia il recente viaggio ad Auschwitz del Governatore per ricordare la Giornata della Memoria, non ho dubbi sulla integrità, come non vi sono dubbi sulla sensibilità del Trentino rispetto alla Memoria e alla lotta di liberazione.

Ritengo quindi come la permanenza di questa persona in un incarico tanto delicato nell’Amministrazione vada al più presto cessata, al fine di rimovere ogni sospetto e accusa da parte della Comunità locale e nazionale nei confronti dell’intero Governo provinciale e dello stesso Trentino.

Allo stesso modo credo che l’Assessore, da cui è partita tale improvvida scelta, non possa più sottrarsi di fronte alle sue responsabilità con il silenzio e provveda, dopo l’immediata rimozione della sua assistente, a chiarire la propria posizione sul tema.”

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