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Trento

Panico alla CGIL? tutto vero altro che fake news. E c’è pure dell’altro….

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Come un bambino capriccioso a cui la mamma vieta una caramella la CGIL affida al quotidiano Il Dolomiti, notoriamente voce dei centri sociali e del Partito Democratico Trentino, i propri piagnistei.

Nel mirino un articolo pubblicato sul nostro quotidiano lunedì sera che riguarda un fatto di cronaca successo presso la sua sede di via Muredei. 

I vertici della CGIL minacciano persino di rivolgersi con un esposto all’ordine dei giornalisti e noi diciamo: lo facciano, non vediamo l’ora.




Attiva/Disattiva audio qui sotto
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Diciamo anche al sindacato in questione che ad «intimidirci» ci hanno provato nell’ordine: ex governatori del trentino, ex funzionari della provincia sul libro paga del centro sinistra, ex presidenti dell’ordine dei giornalisti, funzionari del Cinformi, ex parlamentari, ex segretari di partiti, associazioni sociali, gli squadroni gender, gli anarchici e i centri sociali.

Il risultato? Loro appunto sono diventati ex, oppure sono spariti dalla circolazione, noi invece siamo sempre qui sostenuti da 15 milioni di pagine lette ogni anno e 25 mila lettori circa ogni giorno.

Noi invece che ai giornalisti gli esposti li facciamo alla Procura, contro chi diffama e contro i leoni da tastiera che insultano il nostro giornale.

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Ma ricostruiamo quanto successo in poche righe.

Poco prima delle 18.00 arriva sul nostro numero WhatsApp della redazione (3922640625) una segnalazione che ci spiega che presso la CGIL sta succedendo qualcosa di brutto e che sul posto sono arrivate 3 ambulanze e 3 macchine dei vigili urbani.

La prima nostra fonte (vedi foto) azzarda qualcosa e parla di una persona ubriaca che si è sentita male, ma come sappiamo la ricostruzione non è vera.

Una seconda fonte presente all’interno degli uffici invia alle 18.18  un messaggio piuttosto inquietante dove riporta con una certa precisione i fatti successi. (foto sotto)

Poi il testimone, come è possibile leggere, riflette sul fatto che se il soggetto fosse stato ubriaco non sarebbe servito questo spiegamento di forze.

Un nuovo messaggio infine è ancora più inquietante perché il testimone vede la donna a terra «che sembrava morta» e i dipendenti parlano di una cosa «molto brutta».

In quel momento la donna probabilmente era stata bloccata a terra e sedata.

Quindi che qualcuno dica che questa è un’invenzione del nostro giornale è a dir poco fantascientifico.

Ma andiamo avanti.

Il nostro giornale, magari enfatizzando un pochino il titolo, pubblica l’articolo riassumendo ciò che è successo e, attenzione, scrivendo che non sappiamo le motivazioni di quanto successo.

Le presunte motivazioni e la conferma di quello che è successo dentro la sede della CGIL le scrive direttamente il Sindacato attraverso un comunicato.

Il comunicato arriva a tempo di record, perché nel frattempo sui social si sta scatenando la solita gara all’insulto. 

Numerosi internauti infatti prendono come pretesto l’articolo per scatenarsi contro la CGIL per – a loro dire – dei torti subiti in passato (sotto sono riportati solo alcuni delle decine di messaggi contro i sindacato).

Emergono disagi e malesseri per la conduzione del sindacato da parte dei tesserati ed ex.

È questo il vero motivo dell’attacco del sindacato contro il nostro giornale e non certo il fatto di cronaca che di per se stesso conta poco e per fortuna è finito bene per tutti.

In un successivo comunicato la CGIL, nello spiegare quando successo, dice che la donna ha scambiato la sede del sindacato per un ospedale e che appena è entrata è stata sedata.

Si, perché, alla CGIL hanno questo potere, cioè di capire cosa faranno le persone appena varcano la soglia della porta prendendo subito le contromisure.

In realtà questa donna, che probabilmente ha dei problemi di salute, è entrata furibonda nella sede del sindacato cominciando a spaccare tutto ed inveire contro chiunque, da qui l’arrivo in forze di Trentino Emergenza e della Polizia in forze. E bloccarla non deve essere stato facile.

Ma per il sindacato non è successo sulla. Nessuna Fake news quindi ma solo la vera interpretazione dei fatti.

Comprendiamo che per realtà come la CGIL, abituate a vivere nella bambagia e a mangiare leccornie grazie ai precedenti governi, ingollare pane e cipolla possa risultare indigesto, soprattutto dopo il 21 ottobre, ovvero in seguito all’insediamento del governo targato Lega.

Ma è la democrazia, quella vera, che dice che chi governa decide cosa fare perché ha il consenso della gente.

Per conto nostro possiamo solo dire che al posto del segretario Ianeselli, invece di occuparci di minacciare esposti a destra e a manca a chi riporta la verità con la complicità della stampa schierata, che per sopravvivere deve chiedere l’elemosina ai propri lettori e che è a dir poco ossessionata dalla nostra testata, ci occuperemmo dei lavoratori oppure degli ex, che sono molti, in attesa di essere ricollocati con tanto di promesse.  Whirlpool, Marangoni, Suzuki, Arcense, ex Hilton e tante altre insegnano. O almeno speriamo.

E poi parliamoci chiaro, al 90% dei tesserati della CGIL non gli ne può fregare di meno se Ianeselli protesta contro il Gender sotto il palazzo della Provincia. Preferirebbe vederlo davanti alle porte delle fabbriche delle aziende che chiudono lasciando sulla strada i suoi lavoratori.

Per concludere, invitiamo tutti i cittadini Trentini per quanto riguarda la dichiarazione (CAF) a rivolgersi ai sindacati Uil o alla Cisl oppure a qualche professionista indipendente 

 

 

 

 

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