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Trento

Arriva la conferma da Matteo Salvini: i lupi problematici potranno essere uccisi

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La circolare del Ministero dell’Interno è stata fatta recapitare al Commissariato del governo di Trento, che a sua volta l’ha indirizzata al presidente della Provincia: i lupi problematici si potranno uccidere.

Soddisfatto Fugatti, per nulla gli animalisti trentini, che indicano nella decisione leghista una posizione contraria a quella assunta dal ministro dell’Ambiente del Movimento 5 Stelle Sergio Costa.

Tutto vero, tanto che il nuovo «Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia», elaborato dopo mesi di confronti e trattative, non piace alla giunta provinciale.

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Tra i 22 punti indicati dal piano (in attesa di approvazione dalla Conferenza Stato-Regioni) e assai poco graditi al governatore, anche una maggiore possibile ingerenza sul territorio proprio da parte del ministero dell’Ambiente.

“Le indicazioni del Viminale rispecchiano in pieno il lavoro fatto finora nella nostra provincia. Sarebbe meglio dare in questo senso maggiore autonomia alle realtà locali”, ha sottolineato Fugatti.

Pur non menzionando il termine “abbattimento”, la nota arrivata dalla capitale sottolinea tuttavia il rischio della pericolosità per l’uomo di esemplari che potrebbero attaccare, anche se non si sarebbe registrato sul territorio alcun episodio negli ultimi 150 anni.

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Certo un potenziamento del monitoraggio e della prevenzione resta la strada prioritaria, ma i lupi che si riveleranno pericolosi per l’incolumità di turisti e frequentatori abituali della montagna verranno abbattuti.

Il recente aumento registrato in tutta Italia di branchi che si avvicinano agli abitati e provocano danni a privati e allevatori ha rafforzato ancora di più, da parte del Viminale, la convinzione che garantire la sicurezza dei cittadini anche in questa direzione sia importante.

Per questo motivo, anche a livello nazionale, eventuali deroghe agli abbattimenti verranno valutate caso per caso, considerato il fatto che quella tra uomo e luporimane una convivenza possibile, a patto che sia portata avanti tramite una prevenzione attiva e diversificata dei possibili conflitti”.

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