Trento
Vitalizi, bocciato il ricorso degli ex consiglieri. Paccher: «Ora nuova legge per fare nuovi tagli»
La Corte Costituzionale ha stabilito che le leggi regionali n.4/2014 e 5/2014 devono essere applicate.
La sentenza ha dichiarato dunque non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’applicazione con effetto retroattivo del valore attuale medio, rivisto con la legge 4/2014, per coloro che avevano già maturato il diritto all’assegno vitalizio e inammissibile la questione legata a coloro che ancora non ne avevano diritto al momento dell’applicazione della legge.
Con Ordinanza è stato dichiarato inammissibile (pertanto rinviato al Tribunale di Trento che dovrà valutare se emettere nuova ordinanza) anche il ricorso riguardante la legge 5/2014, che si opponeva al divieto di cumulo con il limite massimo di € 9.000,00 lordi mensili per coloro che hanno rivestito cariche elettive regionali e parlamentari e la riduzione del 20% dell’assegno vitalizio diretto e indiretto erogato dalla Regione, senza gradualità di sorta.
“La sentenza della Corte Costituzionale è un riconoscimento dell’operato del Consiglio regionale e come Presidente non posso che essere soddisfatto di una sentenza che ora ci permetterà di continuare sulla strada tracciata dalla legge” – Così il Presidente Roberto Paccher, appena appresa la notizia – “Oggi abbiamo la possibilità di continuare a lavorare per applicare la legge e recuperare le somme dovute da parte degli ex Consiglieri. Il prossimo passo, anche alla luce di questa sentenza, sarà quello di procedere al ricalcolo dell’assegno con criteri contributivi, analogamente a quello che avviene per tutti i cittadini, in base a quanto versato e secondo la strada indicata dalle due delibere degli Uffici di Presidenza di Camera e Senato a partire dal 1° gennaio 2019 nei confronti degli ex Deputati e Senatori, che ha stabilito di rideterminare in via retroattiva il meccanismo di calcolo dell’assegno anche nei confronti di coloro che sono già titolari del vitalizio”.
La Corte Costituzionale dunque dato il via libera all‘applicazione dei due testi che, intervenendo sulla legge 6/2012, avevano portato ad un taglio dei vitalizi e delle somme erogate con il meccanismo dell’attualizzazione.
Il Consiglio regionale dovrà ora valutare come intervenire per recuperare le somme da coloro che, in attesa della formulazione del giudizio da parte della Corte Costituzionale, non avevano ancora ottemperato alla restituzione a termine di legge.
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