Trento
Senza pediatra dal 2016: l’incredibile storia di Maria e dell’inefficienza della politica
La storia della mamma trentina è diventata una “via crucis” che si trascina dal 2016 relativa alla “richiesta mantenimento pediatra” per la sua bimba di 10 anni.
Una triste storia di burocrazia, purtroppo non nuova di questi tempi, a cui la precedente legislatura non ha saputo dare una risposta.
Mortifica l’assenza dell’assessore Luca Zeni, e ancora di più il fatto che una cittadina, regolare contribuente, sia stata completamente abbandonata a se stessa insieme alla figlia di 10 anni.
«Preciso che fin dall’inizio di questa lunga vicenda avevo chiesto di poter parlare con l’allora assessore alla sanità Luca Zeni che non mai visto, ma poi dopo numerose insistenze sono stata dirottata al funzionario competente il quale mi ha risposto che non c’era nulla da fare senza peraltro approfondire la cosa» – esordisce la mamma.
In data 11 marzo 2016 Maria (nome di fantasia) invia una lettera raccomandata all’Azienda Sanitaria avente ad oggetto: “cambio di residenza – richiesta mantenimento pediatra”.
Nel luglio 2016 mamma e figlia infatti cambiano residenza, e si spostano da Meano a Calliano.
Il “medico pediatra di libera scelta” della bambina è il dottor Lauro Versini, con il quale la bambina ha instaurato un rapporto meraviglioso di gioco e fiducia nella relazione terapeutica.
«Preciso che da subito il dottor Versini si è dichiarato disponibile a mantenere Alessia come sua paziente (posseggo certificazione della dichiarazione che ho anche inviato all’Azienda sanitaria)».
In data 30 maggio 2016 l’Azienda Sanitaria risponde con un diniego alla richiesta di Maria di mantenimento del pediatra.
In data 14 ottobre 2016 Maria, che non si da per vinta scrive nuovamente una raccomandata all’Azienda Sanitaria spiegando e motivando dettagliatamente la sua richiesta.
Non ottiene nessuna risposta, e allora in data 14 febbraio 2017 scrive nuovamente all’Azienda Sanitaria chiedendo di rivedere la decisione dopo avere scoperto che il medico pediatra di “libera scelta” designato per sua figlia è una pediatra che opera nei comuni di Brentonico, Ronzo Chienis, Mori e per sole 3 ore settimanali a Rovereto.
La mamma, separata, lavora a Trento a tempo pieno e tutti i parenti ai quali si è rivolta per chiedere aiuto risiedono a Trento. La logistica quindi non aiuta.
Alla fine di febbraio 2017 l’Azienda Sanitaria trasmette una lettera con un nuovo diniego al mantenimento del pediatra dott. Lauro Versini in deroga territoriale a seguito della riunione “di data 14 febbraio 2017 del Comitato consultivo di azienda dei pediatri di libera scelta”.
«Nel frattempo decido di fissare un appuntamento con il Difensore Civico nonché Garante dei Minori per sottoporre il mio problema, – spiega Maria – e in data 22 marzo 2017 il Difensore Civico, scrive una nota dettagliata al dott. Paolo Bordon Direttore generale dell’Azienda Sanitaria per sottoporgli la mia questione».
Nel marzo 2017 arriva per posta normale dal Distretto Sanitario Centro Sud di Rovereto una nota con data 14 febbraio 2017 senza protocollo nella quale dichiarano “…. decorsi 20 giorni dalla data della presente si procederà d’ufficio alla cancellazione del nominativo di Vostro figlio dalla lista degli assistiti del Pediatra a suo tempo scelto nell’ambito di provenienza”
In data 4 maggio 2017 Maria riceve nota del Difensore Civico con la quale le viene comunicato che a seguito del suo intervento di data 22 marzo 2017 e dopo sollecito, il Direttore generale dell’Azienda sanitaria dott. Bordon ha risposto in modo negativo.
Maria non si arrende e lotta per un sacrosanto diritto, e contatta nuovamente l’ufficio del Difensore civico per far notare che nella lettera il dott. Bordon scrive: “L’ACN (Accordo Collettivo Nazionale) prevede nel caso di spostamento della residenza che l’assistito provveda a una nuova scelta medica da effettuarsi fra professionisti disponibili nell’ambito territoriale di nuova residenza.”
«Peccato però che io e la mia bimba non abbiamo potuto scegliere! Il “pediatra di libera scelta” come viene da loro chiamato è un’imposizione non vi sono altri “pediatri di libera scelta” DISPONIBILI vicino alla NOSTRA residenza a parte la pediatra che opera dove “non osano le aquile” (Calliano – Brentonico km 23,2; Calliano – Ronzo Chienis km 26,6; Trento (dove io lavoro) Brentonico km 45,5; Trento- Ronzo Chienis km 40,4)!» – Osserva Maria
Poi Maria continua con un’altra segnalazione al Difensore Civico sulle parole del direttore dell’apss Bordon: “La ragione per cui l’ACN prevede la necessità, in caso di nuova residenza di modificare la scelta medica, è data dal fatto che il pediatra deve essere in grado di garantire un’idonea assistenza non solo ambulatoriale, ma anche domiciliare, motivo per cui sono costituite aree geografiche di attività dei singoli pediatri atte a garantire tale livello di assistenza. Per proseguire “…….il sanitario è tenuto ad effettuare le visite domiciliari (anche fuori ambito in casi come quello prospettato), nel caso in cui la distanza fra ambulatorio e residenza dell’assistito sia eccessiva, gli eventuali spostamenti richiederebbero una tempistica tale da non permettere la possibilità di una adeguata assistenza nei confronti degli altri utenti, correttamente residenti nell’ambito territoriale di competenza.”
Il dott. Versini in data 11 marzo 2016 ha dichiarato di: “….accettare di mantenere quale assistita la bambina (… omissis) anche con cambio di residenza.”
Le distanze in questo caso parlano da sole: Sopramonte-Calliano km 23 strada per lo più a doppia corsia minuti 21 di percorrenza; Ronzo Chienis-Calliano km da 26,4 a 32,1 circa a seconda della strada scelta, minuti dai 37 ai 43 di percorrenza; Brentonico-Calliano km 23,6 minuti 33 di percorrenza.
Per finire il dott. Bordon scrive: – “Inoltre dalla richiesta …. non si rileva un problema di distanza e/o di migliore viabilità che impedisca o comunque sia di ostacolo all’accesso ai pediatri disponibili nell’ambito territoriale di nuova residenza. Come già evidenziato sia nelle note di risposta che dal Comitato Aziendale nel nuovo ambito territoriale di residenza vi sono almeno due professionisti disponibili.”.
«Visto che il dott. Bordon insiste con il dire che vi sono ALMENO 2 PROFESSIONISTI DISPONIBILI mi piacerebbe sapere perché mi è stato proposto/imposto il solo nome della dott.ssa Annalisa CORTI che appunto presta la sua opera a Brentonico, Ronzo Chienis ecc. mentre noi siamo residenti a Calliano!» – Aggiunge Maria
Nonostante tutte queste giuste osservazioni di Maria il Difensore Civico non ha ritenuto opportuno replicare all’Azienda Sanitaria.
«Mi sono sentita abbandonata ma ho deciso di non demordere per il bene di mia figlia, – continua Maria – a quel punto ho pensato di chiedere un appuntamento al dott. Bordon. Dopo aver atteso a lungo una risposta finalmente la segreteria su indicazione del dott. Bordon mi ha dirottata alla dott.ssa Simona Sforzin. Dopo varie telefonate sono finalmente riuscita a parlarle e le ho esposto tutta la vicenda. La dott.ssa Sforzin mi ha garantito che avrebbe fatto il possibile e mi ha chiesto di inviarle per posta elettronica (4 luglio 2017) tutta la documentazione relativa alla faccenda allegando pure una bozza di lettera preparata ma non spedita in risposta alla lettera del dott. Bordon con tabella delle distanze in chilometri e in minuti dalla mia abitazione di Calliano e dal mio luogo di lavoro (Trento nord) agli ambulatori pediatrici del dott. Versini e della dott.ssa Annalisa Corti proposta/imposta dall’Azienda Sanitaria».
Alla fine di luglio 2017 dopo un sollecito telefonico da parte di Maria la dott.ssa Sforzin scrive una e-mail dicendo che il periodo non era propizio visto le ferie dei colleghi ma che contava di dare una risposta dopo ferragosto.
In data 31 agosto Maria invia alla dott.ssa Sforzin un sollecito a mezzo posta elettronica, poi un altro in data 12 settembre 2017 e uno in data 18 ottobre 2017 ricordandole che da marzo 2017 era senza pediatra perché revocato d’ufficio dall’Azienda Sanitaria.
«Dopo mie continue telefonate alla segreteria per avere una risposta finalmente a fine novembre mi chiama la dott.ssa Sforzin per comunicarmi che purtroppo non si può fare nulla! Ha impiegato 4 mesi per rispondere che non si può fare nulla! Nel gennaio 2018 ho chiesto aiuto per risolvere questa faccenda anche all’ex Consigliere Civettini in data 14 maggio ho fatto ultimo sollecito a mezzo wattshapp ma nemmeno si è degnato di rispondere».
«Sono ancora senza pediatra che mi è stato revocato d’ufficio da marzo 2017 e ogni volta che mia figlia si ammala o anche solo per visite di controllo devo andare a pagamento. Ora spero nel nuovo corso e soprattutto nell’assessore Stefania Segnana che so essere persone molto sensibile perchè anche lei mamma.» – conclude Maria
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