Domenica, 28 Aprile 2024

Attualità

L’evento a cui è stato dato il titolo «Beati i miti, erediteranno la terra», avrà inizio alle 20,15 nella chiesa parrocchiale San Giovanni Bosco in via San Gregorio Magno.

Tragedia del disabile bullizzato, si muove la chiesa con una veglia di preghiera

La locandina La locandina | © La Voce

La morte del pensionato solo, Antonio Cosimo Stano, sta smuovendo le coscienze di tutti i manduriani. Dopo l’annunciata marcia per la civiltà programmata per il 4 maggio dalla società civile (associazioni di categoria, movimenti e partiti), a muoversi ora è la comunità religiosa che per questa sera, domenica 28 aprile, su invito di don Dario De Stefano, parroco della chiesa San Giovanni Bosco situata di fronte casa del disabile vittima di bullismo, ha chiamato a raccolta tutte le parrocchie della città in una veglia di preghiera «per il rispetto della vita». L’evento a cui è stato dato il titolo «Beati i miti, erediteranno la terra», avrà inizio alle 20,15 nella chiesa parrocchiale San Giovanni Bosco in via San Gregorio Magno.

E’ di ieri, invece, l’intervento sull’argomento del vescovo della diocesi di Oria, Vincenzo Pisanello, pubblicato sulla pagina Facebook diocesana. Ecco il testo integrale.

«In merito ai recenti fatti di cronaca verificatisi a Manduria, comune della Diocesi di Oria, riguardanti la morte del 66enne Antonio Cosimo Stano e il presunto coinvolgimento di alcuni minorenni che lo avrebbero reso vittima di reiterate angherie, il vescovo di Oria mons. Vincenzo Pisanello afferma che è in atto una vera e propria emergenza educativa - già manifestatasi in diverse occasioni sul nostro territorio e altrove - causata da vari fattori.

Anzitutto si rileva come ad adolescenti e giovani non si riesca più a far cogliere pienamente alcuni elementi fondanti della convivenza civile quali la giusta considerazione della vita umana e il rispetto reciproco con particolare riguardo a quanti vivono in condizioni di temporanea o permanente debolezza. A ciò si aggiunga la frequente mancanza di una sinergia pedagogica che deve realizzarsi tra le principali agenzie educative: famiglia, scuola, parrocchia.

Emerge quindi il bisogno di guidare i giovani lungo la riscoperta dei propri doveri, dei quali spesso non si ha consapevolezza pari a quella che si ha dei propri diritti.

Il vescovo Pisanello, esprimendo ferma riprovazione per quanto accaduto, confida che gli organi preposti sapranno dar luogo ai necessari provvedimenti atti a riabilitare e rieducare i giovanissimi presunti autori dei fatti - qualora giudicati responsabili - e che l'intera società civile possa curare con maggiore riguardo i cittadini bisognosi di particolari attenzioni per evitare che accada ancora quanto successo ad Antonio Cosimo e a diverse altre persone, spesso purtroppo "invisibili" nella nostra quotidianità».

Francesca Dinoi

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5 commenti

  • rossi andrea
    lun 29 aprile 2019 10:35 rispondi a rossi andrea

    La forza di un popolo è l'unità di tutti. Cosa impossibile da pensare in un luogo in cui non esiste la fogna e l'acqua potabile per tutti. Ma forse si pensa solo all'unità come giornale e non come espressione civile.

  • Antonio gennari
    dom 28 aprile 2019 03:22 rispondi a Antonio gennari

    Sarebbe stato meglio intervenire quando si doveva visto che loro sapevano tutto invece di mettere la testa sotto la sabbia .Invece ora vogliono fare la veglia.Ridicoli

  • Immacolata Mariggiò
    dom 28 aprile 2019 01:17 rispondi a Immacolata Mariggiò

    Qualcuno dica alle "eccellenze" ecclesiastiche e agli eminenti Prelati che possono rispiarmiarsi l'incomodo e che ormai è troppo tardi per tutto, quindi possono continuare a dormire sonni tranquilli a festeggiare i propri riti e cantare le proprie lodi restando ben chiusi nelle proprie chiese e curie e restando fedeli all'antico motto che in manduriano suona così "cinca oli Cristu, cu bai alla chiesa". Ma come si fa a non riconoscere Gesù, nell'uomo fragile e in difficoltá chiamato "il pazzo" che ti abita di fronte???????? Come si fa ad apparire al TG1 e dire io non potevo fare di più????????? Immacolata Mariggió di Manduria

  • Rosario De Pascale
    dom 28 aprile 2019 11:43 rispondi a Rosario De Pascale

    Ora che siamo su tutti i media ci si mobilita per dire "povero cristo" prima non si poteva fare proprio nulla?

  • Immacolata Mariggiò
    dom 28 aprile 2019 11:39 rispondi a Immacolata Mariggiò

    Mia madre, classe 1934, mi racconta di una Manduria di porte mai chiuse a chiave, di vicini di casa che bastava bussare alla parete perchè accorressero in caso di bisogno, di tanta condivisione, di tanta partecipazione tra la gente e tanto rispetto reciproco nell'aiutarsi, nel contare gli uni sugli altri....e mi diceva che ascoltava con tristezza e stupore il racconto di chi si trasferiva in cittá dove "nei palazzi i vicini nemmeno si davano il buongiorno incontrandosi per le scale". Quando ci siamo persi? Come è accaduto che dimenticassimo la grande umanitá di cui siamo capaci? Perchè abbiamo permesso che uno di noi subisse nella più totale solitudine un simile calvario? Va bene pregare in chiesa, peró soprattutto cerchiamo di riconoscere Gesù in chi ha bisogno d'aiuto intorno a noi.

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