Vaticano, via al summit. Basta migranti, la pedofilia è il male della Chiesa

Al via oggi il summit del Vaticano sulla pedofilia che durerà fino a domenica. Obiettivo, la condanna della pedofilia.

Papa Francesco apre il summit sulla pedofilia

Si apre oggi il summit del Vaticano sulla pedofilia che durerà fino a domenica. Prenderanno parte in 190, fra presidenti delle conferenze episcopali nazionali, vertici dei dicasteri romani, superiori degli ordini religiosi ed esperti, come riportato da La Stampa. Presente, in tutte le fasi dei lavori, Papa Bergoglio. “Fermezza, trasparenza e concretezza”, queste le premesse del summit. Obiettivi? Arginare la pedofilia e mettere fuori gioco il clericalismo. Papa Francesco ha aperto i lavori dell’incontro su “La Protezione dei Minori nella Chiesa” con un discorso breve, che si è chiuso con una preghiera allo Spirito Santo, affinché sostenga i lavori e aiuti “a trasformare il male della pedofilia in un’opportunità di consapevolezza e di purificazione”.

Ascoltiamo il grido dei piccoli che chiedono giustizia. Il popolo dei fedeli ci guarda e attende da noi non semplici e scontate condanne, ma misure concrete ed efficaci da predisporre”, ha detto ancora il Papa. A qualche giorno fa, tra l’altro, risale la decisione di Papa Francesco di ridurre allo stato laicale Theodore E. McCarrick, 88 anni, ex Cardinale e Arcivescovo di Washington. Contro di lui sono piovute accuse di pedofilia, come riportato da Il Corriere della Sera. McCarrick è il primo Cardinale a essere dimesso dallo stato clericale per abusi sessuali nella storia recente della Chiesa. Per lui, perdita degli obblighi connessi ai sacramenti e del sostegno da parte del Vaticano, compreso quello economico. L’ex cardinale era stato accusato di avere molestato diversi seminaristi e di avere abusato sessualmente di almeno tre minori. Un’inchiesta del New York Times, della scorsa estate, aveva mostrato come McCarrick avesse comprato il silenzio di diverse persone coinvolte nella vicenda che risale agli anni Ottanta. A luglio del 2018, aveva presentato le proprie dimissioni a Papa Francesco, che lo aveva sospeso dai suoi incarichi.

Da lì, le critiche contro Bergoglio per non essersi concentrato abbastanza sulla questione. Più importante il tema migranti, sul quale, invece, il Papa è ritornato più volte, come riportato da La Stampa. “Tutti hanno diritto a una condizione di vita dignitosa. Di fronte alle sfide migratorie di oggi, l’unica risposta sensata è quella della solidarietà e della misericordia”, ha più volte detto. Nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2019, Bergoglio attaccò i “discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza”. E ancora è di pochi giorni fa la foto con la spilla con l’invito ad aprire i porti.

La nuova linea del summit, che torna sulla questione pedofilia, lasciando in disparte i migranti, mostra come il Papa abbia ora intenzioni più serie e categoriche. Ma, sana una critica che ne viene un’altra, la scelta del Papa di concentrare il dibattito solo sul tema degli abusi sui minori ha scatenato le critiche dei cardinali tradizionalisti, in particolare dell’americano Raymond Leo Burke e del tedesco Walter Brandmueller. Con una lettera pubblica indirizzata ai presidenti degli episcopati nazionali, i due ne hanno criticato la linea scelta, invitando a concentrarsi sull’omosessualità nella Chiesa, una crisi ben più vasta della pedofilia. “Sì, la pedofilia è un crimine orribile, specialmente quando perpetrato da un sacerdote, ma la piaga dell’omosessualità è diffusa all’interno della Chiesa, promossa da reti organizzate e protetta da un clima di complicità e omertà”, fanno sapere i due episcopali, come riportato da La Stampa. La relazione tra pedofilia e omosessualità sarebbe intrecciata: dalla seconda nasce la prima. Pertanto, bisogna partire dall’arginare le basi per slegare il nodo causa-effetto.

E se più di una volta Papa Francesco ha ribadito la correlazione fra molestie sessuali nella Chiesa e clericalismo – cioè l’abuso di potere del clero – per Burke e Brandmueller la principale responsabilità del clero non sta nell’abuso di potere, ma “nell’essersi allontanato dalla verità del Vangelo. Bisogna salvaguardare e proclamare l’integrità della dottrina della Chiesa”, scrivono sperando di avere risposta con toni esasperati. “Dove sta andando la Chiesa?”, si legge ancora.

Di contro, il Cardinale Cupich, ha chiarito una volta per tutte che “l’omosessualità di per sé non è causa della pedofilia”. Insomma, questi i temi caldi del summit che, si spera, spegnerà le polemiche sulla questione di McCarrick. 

Chiara Feleppa

Fonti: La Stampa, Il Corriere della Sera

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