Facebook, dipendente di Mark Zuckerberg nei guai per molestie sessuali e razzismo: «La moglie è incapace»

Facebook, dipendente di Mark Zuckerberg nei guai per molestie sessuali e razzismo: «La moglie è incapace»
Molestie sessuali e commenti razzisti e omofobi: sono queste le accuse mosse nei confronti di una persona molto vicina a Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. La stampa anglosassone ha diffuso la notizia secondo cui Liam Booth, capo della sicurezza personale del ceo del social network, sarebbe stato accusato di aver molestato sessualmente ex dipendenti della famiglia Zuckerberg.

Sembra, inoltre, che Booth avrebbe fatto commenti razzisti anche su Priscilla Chan, signora Zuckerberg di origini cinesi. Booth avrebbe affermato, infatti, che Chan non è in grado di guidare perché è una “donna asiatica e senza alcuna visione periferica”. In alcune lettere recapitate a Zuckerberg il suo staff ha riferito che che avrebbe che "non si fida delle persone di colore” e che le “vite dei bianchi sono più importanti di quelle dei neri".

 Booth è stato per il momento messo in congedo, mentre la famiglia dell'amministratore delegato Zuckerberg ha annunciato che condurrà le indagini appropriate per stabilire la verità. Un portavoce di Zuckerberg ha dichiarato alla stampa: «L'ufficio di famiglia prende molto seriamente le denunce di condotta scorretta sul posto di lavoro e il nostro team di risorse umane sta indagando su tutte queste questioni».

 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Maggio 2019, 10:00
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