Baby spacciatore a 6 anni, choc a Catania: "Costretto dalla madre". Maxiblitz e 36 arresti

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di Valeria Arnaldi
Pensava fosse un gioco, divertente e soprattutto da grandi, glielo avevo insegnato il compagno della mamma. Si trattava solo di fare delle consegne, portando le dosi dai nascondigli nel quartiere di Librino a vari pusher sulle strade. E se eseguiva bene e rapidamente il suo compito, otteneva incoraggiamenti e complimenti. Anche un bambino di sei anni veniva usato per lo spaccio della droga a Catania. A iniziarlo al lavoro sarebbe stata la madre, che ha consentito al compagno di usare il piccolo come fattorino per le dosi.


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Questo uno dei particolari emersi nell'operazione Chilometro zero che ha portato alla custodia cautelare in carcere di 36 persone per smercio di cocaina e marijuana. L'ordinanza è stata emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania ipotizzando i reati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana per conto di Cosa Nostra catanese.

Il business non era da poco. Ogni spacciatore guadagnava cento euro al giorno e, in caso fosse stato arrestato, era previsto un compenso di 100 euro a settimana. Il bambino veniva usato in diverse fasi dello spaccio. Gli investigatori hanno specificato che per il piccolo è già stato individuato un percorso di recupero.

L'inchiesta ha rilevato che la gestione della piazza di spaccio di Librino è nelle mani dalla criminalità organizzata catanese che fa capo al mafioso Rosario Lombardo, 49 anni, detto 'Saro u rossu'' indagato nell'operazione, che, arrestato l'estate scorsa, si trova ora agli arresti domiciliari per motivi di salute. Obeso, non può stare in carcere. A dare seguito alle sue direttive sarebbe stato Gabriele Agatino Strazzeri, 22 anni, arrestato nell'ambito dell'operazione dei carabinieri.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Dicembre 2017, 11:08
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