Sei anni al jihadista con i guantoni

Sei anni al jihadista con i guantoni
Angela Calzoni
Confermata la condanna a 6 anni per Abderrahim Moutaharrik, il campione di kickboxing arrestato nell'aprile 2016 con l'accusa di terrorismo internazionale. Il cittadino marocchino, difeso dall'avvocato Alessandro Clementi, sarebbe stato pronto a partire per la Siria con la famiglia, per poi tornare in Italia perché, secondo gli investigatori, «volevano colpire l'ambasciata di Israele a Roma e il Vaticano».
Alla moglie del pugile dell'Isis, Salma Bencharki (condannata in primo grado a 5 anni) sono invece state riconosciute le attenuanti generiche. Per lei la pena è stata ridotta a 3 anni e 4 mesi per lei è stata revocata la sospensione della potestà genitoriale sui due figli di 2 e 4 anni, che in primo grado era stata decisa nei confronti di entrambi i genitori. Ridotta la pena a 5 anni e 4 mesi anche a Abderrahmane Khachia (in primo grado il gup Alessandra Simion gli aveva inflitto 6 anni). Confermata, invece, la condanna a 3 anni e 4 mesi per Wafa Koraichi, sorella del foreign fighter Mohamad. Era stato lui a inviare messaggi dalla Siria a Moutaharrik e a convincerlo a abbracciare la jihad. L'8 aprile 2016 il kickboxer ha ricevuto anche una sorta di poesia, ribattezzata dagli inquirenti poema bomba: «Ascolta lo Sceicco - recitava il testo - colpisci! Fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo Allah Akbar». Parole che il campione, che arrivava sul ring con la bandiera nera del Califfato sulle spalle, secondo i giudici sarebbe stato pronto a mettere in atto.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Novembre 2017, 05:00
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