Alessandra Severini
La stretta sulle aperture domenicali annunciata dal ministro

Alessandra Severini
La stretta sulle aperture domenicali annunciata dal ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ha aperto un nuovo fronte di scontro fra governo e Confindustria. Il presidente degli industriali, Vincenzo Boccia. ha definito quella dei 5Stelle «una posizione punitiva e dogmatica» e ha rilanciato con una controproposta: detassare il lavoro domenicale. «Avremo così ha spiegato - magnifiche città aperte alla domenica per tutti, anche per i turisti. Evitiamo anche il dogma della domenica, perchè di questo passo chiuderemo anche i ristoranti». Secondo il numero uno di viale dell'Astronomia questa soluzione consentirebbe di «lavorare anche ai piccoli esercenti» perché «non si può difendere una categoria punendone un'altra».
La proposta sostenuta dai 5Stelle lascia diversi dubbi nell'alleato leghista. E ha incontrato già parecchie perplessità per gli effetti che potrebbe produrre su consumi e posti di lavoro. Secondo Federdistribuzione, la domenica è il secondo giorno della settimana per incassi e la revisione delle aperture festive potrebbe costare tra 30mila e 40mila posti di lavoro. Favorevoli invece i piccoli esercenti e i sindacati che sottolineano come le domeniche vengano pagate solo il 30% in più. Ma il timore è che la proposta, più che favorire i piccoli negozi spinga ulteriormente il commercio online che solo nell'ultimo anno, secondo l'Istat, è cresciuto del 13,6%.
Oggi in commissione Attività produttive alla Camera dovrebbe iniziare la discussione sulle diverse proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione. L'obiettivo dei 5Stelle è smantellare il decreto varato dal governo Monti nel 2011 che liberalizza le aperture degli esercizi commerciali le domeniche e i giorni festivi e lasciare aperto solo il 25% dei negozi. La Lega invece è più cauta e vuole che dal provvedimento restino escluse le città turistiche e balneari.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Settembre 2018, 05:01
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