Case popolari, caccia alla talpa in Comune

Emilio Orlando
L'ipotesi è inquietante: potrebbe esserci la malavita organizzata dietro i disordini di Casal Bruciato, Torre Maura e San Basilio. Così, dietro le proteste anti-rom, emerge un disegno criminale preciso e voluto.
Non a caso è scattata la caccia alla talpa che lavora al Campidoglio e che fornirebbe notizie in anticipo sulle mosse degli uffici circa le politiche abitative: un'inchiesta choc.
Casapound, Forza Nuova ed i gruppi di neo-fascisti verrebbero così avvertiti in tempo per organizzare le manifestazioni di resistenza anti-rom, per evitare che occupino alloggi popolari. Il presunto colletto bianco infedele avrebbe libero accesso ai terminali dove sono conservati i dati sensibili delle graduatorie. Digos e Squadra mobile della Questura sono sulle sue tracce già da tempo: una decina i sospettati.
Le indagini della Procura sono partite dopo i tumulti che scoppiarono a dicembre 2016 a San Basilio, dopo l'assegnazione di una casa del Comune ad una famiglia marocchina con tre figli piccoli. Da allora il cerchio degli investigatori si sta stringendo sempre più attorno alla figura del delatore. Durante i disordini, infatti, emerse chiaramente che qualcuno aveva spifferato in anticipo ai facinorosi di estrema destra (e ad alcuni criminali del quartiere) quanto stava per accadere. Un legame sembra unire anche le famiglie che gestiscono le piazze di spaccio della droga nelle periferie romane con quelli che puntano alla gestione delle occupazioni abusive. Gli stessi capi clan che gestiscono il narcotraffico a Tor Bella Monaca, a San Basilio, a Torre Maura e nelle altre periferie romane gradiscono che le case vadano ai loro sodali, che vengono poi impiegati nel business della vendita di droga sia come vedette che come pusher al dettaglio.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA