Escluso dai 5Stelle l'ammiraglio Veri, stava pure col Pd

Alessandra Severini
Le liste sono ormai depositate ufficialmente, ma dietro la presentazione rimane una scia di contestazioni, musi lunghi, minacce di addii. Nessuna delle coalizioni è esente dalle polemiche. Luigi Di Maio ostenta soddisfazione per le scelte fatte dal Movimento 5 stelle. «Le nostre liste sono composte da supercompetenti» ha detto con orgoglio. Ma qualche falla nel sistema di selezione emerge già. C'è per esempio il caso dell'ammiraglio Rinaldo Veri che lo stesso Di Maio aveva presentato come «un'eccellenza», snocciolando il suo curriculum e gli incarichi ricoperti fino al 2015. Ma, passata solo qualche ora dalla presentazione, il nome di Veri è stato cancellato nell'elenco. Si è scoperto, infatti, che Veri era stato candidato sindaco a Ortona a capo di una lista civica appoggiata dal Pd. Non è stato eletto primo cittadino ma è consigliere comunale. Nel Movimento si sono diffusi imbarazzo e dubbi che possano emergere altri casi similari. Intanto, nel collegio uninominale Gianicolense di Roma al posto dell'ammiraglio è entrata Carla Ruocco, deputata uscente e tra i nomi più votati alle parlamentarie grilline.
Ma è forse il Pd ad uscire più acciaccato dalla selezione delle candidature. Non accenna a rimarginarsi infatti la spaccatura con la minoranza guidata dal ministro Orlando. Matteo Renzi prova a chiudere la questione: «Un po' di ricambio non fa male. Ora baste polemiche». Ma la minoranza non intende abdicare e prepara la resa dei conti dopo le elezioni. Molto dipenderà dai voti che il Pd riuscirà a prendere. Se arriverà sotto il 25% ottenuto da Bersani, c'è chi parla di possibili ribaltoni che potrebbero coinvolgere lo stesso segretario.
Nel centrodestra c'è qualche tensione ma la grana maggiore rimane nel Lazio, dove il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha confermato che correrà per la carica di governatore con una sua lista. Riforma delle pensioni e larghe intese rimangono inoltre temi su cui Lega e Forza Italia continuano ad avere opinioni diverse.
Nei collegi uninominali comunque è prevalsa la paura e non ci saranno grandi sfide fra i big. A Roma si consumerà lo strano duello fra il premier Paolo Gentiloni e Angiolino Cirulli (M5s), imprenditore che ha perso il proprio investimento in Banca Etruria dopo il crac dell'Istituto. Il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato a Firenze Centro al Senato, se la vedrà, per il M5s, con l'avvocato Nicola Cecchi, ex tesserato Dem nel 2016 e sostenitore del sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. A sbarrare la corsa di Luigi DI Maio, nel collegio di Acerra, ci proverà per il centrodestra Vittorio Sgarbi. Nel Pd si discute per la candidatura di Piero De Luca, figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca mentre Forza Italia presenta al Senato il presidente della Lazio Claudio Lotito, in corsa nel collegio Caserta Avellino Benevento.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Gennaio 2018, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA