RIVOLTA IN CHIESA

RIVOLTA IN CHIESA
Loerna Loiacono
Il cinema chiude, basta spettacoli in sala: da oggi solo preghiere. La decisione è tutta del parroco, ma i parrocchiani non ci stanno e si preparano a dar battaglia. Una storia che parte dal cuore di Roma e in pochi giorni ha mobilitato migliaia di persone: la sala in questione è quella del Cinema delle Provincie d'Essay, meglio noto a Roma come il Pidocchietto.
Si trova in un quartiere popolato da giovani studenti universitari, vicino alla Sapienza, e da tanti anziani, abitanti storici della zona. Un mix di fedelissimi di quel cinema che, con i suoi biglietti popolari e le sue tante proiezioni, è lì dal 1934. Un'istituzione, praticamente. La struttura è di proprietà della confinante parrocchia di Sant'Ippolito e la convivenza è stata sempre ottima. Fino a domenica scorsa, quando il parroco Don Manlio alla fine della messa ha annunciato la chiusura definitiva del cinema. O, meglio, la non riapertura visto che quella sala è chiusa da maggio per permettere i lavori di manutenzione e prevenzione anti-incendio.
«Ora che è tutto in ordine denunciano i parrocchiani - si chiude. Non è possibile, dobbiamo fare qualcosa per evitarlo. Forse il parroco non conosce l'importanza del Pidocchietto per tutto il quartiere e non solo». In effetti Don Manlio è fresco di nomina, è arrivato a Sant'Ippolito il primo settembre scorso ma si è fatto subito conoscere per la sua impostazione da austerity parrocchiale. «La gestione del cinema ha un costo»: così Don Manlio ha spiegato le sue intenzioni a margine della messa. A cominciare da quei 30mila euro spesi per la ristrutturazione.
«Potremmo ripagarli proprio con i biglietti del cinema», replicano i fedeli. Ma non è tutto, il parroco rivuole indietro la sala perché ha bisogno di nuovi spazi e potrebbe usare quei 299 posti a sedere per promuovere il Vangelo. Immediate le reazioni: con una petizione su change.org, in tre giorni sono stati raccolti quasi 7mila sostenitori. E oggi iniziano, per l'84esimo anniversario della Parrocchia, i fedeli si faranno sentire fino al sit-in fissato per lunedì con tanti artisti e attori del quartiere. Ma c'è anche di più. Oltre al Pidocchietto, infatti, potrebbero sparire anche le tante attività messe in campo da una parrocchia molto attiva e affiatata. Prima fra tutti la cena di Capodanno in cui, da 13 anni, decine di volontari anche adolescenti si vestono con l'abito scuro per servire il cenone ai nonnetti della parrocchia. Spesso soli. «Sembrerebbe che il parroco voglia bloccare anche Capodanno va bene risparmiare ma così ci rimettono tutti. Rivogliamo la nostra Sant'Ippolito».
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Ottobre 2018, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA