Sfonda il centrodestra, crollo M5s

Alessandra Severini
Marco Marsilio, senatore di Fratelli d'Italia, è il nuovo presidente della Regione Abruzzo. Sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Azione Politica, Marsilio, 51 anni nato a Roma ma di origini abruzzesi, ha sbaragliato la concorrenza degli altri 3 avversari ottenendo, secondo le prime proiezioni, circa il 48,9% dei consensi. Il sessantenne ex vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, candidato per il centrosinistra, si è fermato al 28,6% ma è sorprendente il risultato di Sara Marcozzi, 42 anni consigliera regionale e già candidata nel 2014 per il Movimento 5 Stelle che ha ottenuto il 21,2%. L'avvocato Stefano Flajani appoggiato da CasaPound è andato vicino all'1%.
Per il M5s il risultato è scoraggiante: meno di un anno fa, alle politiche, il Movimento aveva sfiorato il 40% e dunque ha perso più di 15 punti. I malumori fra i pentastellati crescono e si punta tutto sull'entrata in vigore del reddito di cittadinanza per il recupero dei consensi. Ma la fronda ribella chiede a Di Maio uno scatto di orgoglio e una linea politica meno assoggettata all'alleato leghista.
In totale la coalizione di centrodestra ha sfondato, ma è stata la Lega la forza trascinatrice registrando un vero exploit con il 23% dei consensi (alle politiche nel 2018 il Carroccio si era fermato al 13,8).
Trapela soddisfazione invece nel centrosinistra che comunque ha raddoppiato i suoi voti rispetto alle politiche 2018 quando registrò uno scarno 17,6%.
L'affluenza è stata del 52,6%, in calo di oltre 7 punti rispetto alle consultazioni del 2014.
Con questo risultato l'Abruzzo diventa la settima regione italiana controllata dal centrodestra insieme al vicino Molise, alle regioni del Nord (Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia) e alla Sicilia.
Anche se gli alleati di governo Lega e 5 stelle si affannano ad escludere che niente cambierà nei rapporti di forza interni all'esecutivo, il risultato abruzzese avrà inevitabilmente conseguenze sul governo. La vittoria del centrodestra unito, infatti, rafforza i timori dei pentastellati di un ribaltone dopo le elezioni europee. Anche se il test di ieri è stato circoscritto al voto di poco più di un milione di persone, i dati confermano la crisi di consenso per il Movimento. Dall'altro lato c'è l'exploit leghista che ha scavalcato Forza Italia ed è ormai il partito-guida dell'intera coalizione.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Febbraio 2019, 05:01
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