Catello Vitiello, deputato espulso dal M5S: «Il mio primo stipendio da 13mila euro. È giusto, non va tagliato»

Catello Vitiello, deputato espulso dal M5S: «Il mio primo stipendio da 13mila euro. È giusto, non va tagliato»

di Simone Pierini
«Cinquemila euro di stipendio, poi indennità varie, in tutto fanno 13 mila euro al mese. Non è male». Così Catello Vitiello, avvocato espulso dal M5S perché massone e ora appartenente al gruppo misto in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. 

Chi è Catello Vitiello

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Si definisce «pendolare di lusso tra Roma e Napoli e non un politico di professione». Perché a Napoli ha il suo studio da avvocato che considera la «poltrona che ama di più» anche se il nuovo stipendio da deputato sembra piacergli. «Diciamo che il mio lavoro mi gratifica, ma anche quello da parlamentare è un signor stipendio e chi dice il contrario è in malafede». 

Vitiello difende il valore dello stipendio percepito e punta il dritto contro altri numeri. «Il numero di deputati e senatori. È veramente eccessivo per un Paese come l’Italia» e sostiene come sia giusto che «Il cittadino debba mantenere il parlamentare per il lavoro che fa nel suo mandato. Il problema è quando si esagera. Il teatro, il cinema e lo stadio adesso ce li dobbiamo pagare. Sono privilegi che non avevano senso».  
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Maggio 2018, 15:56
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