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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si trova a sciogliere il nodo più problematico che si ricordi, anche perché in qualunque modo si rigiri, il cubo di Rubik della politica 2018 non trova alcuna soluzione in grado di rispettare la Costituzione. Allora ci vorrà tempo e soprattutto un po' di fantasia, anzi quell'arte di arrangiarsi alla napoletana che forse il solo Luigi Di Maio (da Pomigliano d'Arco) conosce bene in quanto leit motive di vita quotidiana a quelle latidudini. Da sempre.
E allora. Nessuno dei contendenti (Di Maio e Salvini) rischia di essere premier. il Capo dello Stato potrebbe infatti affidare un mandato esplorativo ad una personalità di alto profilo ma non sgradita alla maggioranza dell'emiciclo appena insediato (dal 23 marzo): magari quel Presidente del Senato (seconda carica della Repubblica) che sarà stato eletto con un minimo accordo tra le parti proprio alla vigilia della prossima Pasqua. Se l'esploratore dovesse davvero trovare la quadra di governo, sarebbe un successo inatteso.
Ma è molto più probabile che - senza numeri convincenti - si possa almeno provare a fare una nuova legge elettorale di ispirazione maggioritaria e che il Parlamento voti di volta in volta provvedimenti necessari per l'esistenza dei cittadini prima di sciogliersi per nuove elezioni. Ma quanti tra gli eletti vogliono davvero tornare così presto a casa? Ecco un altro elemento dell'irrisolvibile cubo di Rubik all'italiana. Al Colle la luce dell'inquilino principale resterà accesa fino a notte fonda per chissà quanto ancora.
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Marzo 2018, 20:24
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