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Bonus pubblicità: a chi spetta? Una guida completa

lentepubblica.it • 4 Ottobre 2018

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Il Bonus pubblicità è la nuova agevolazione fiscale introdotta dalla legge per investimenti pubblicitari sugli organi di informazione da parte di lavoratori autonomi, professionisti e imprese. Consiste in un credito d’imposta che oscilla dal 75% al 90% massimo, nell’ipotesi in cui vengano effettuati investimenti pubblicitari su tv, giornali e radio.


La pubblicità è un elemento molto importante del business: far conoscere i propri prodotti e la propria impresa permette di avere un bacino di utenza più importante e offre la possibilità di insediarsi in un mercato dalle dimensioni sempre più ampie.

 

In base a quanto previsto dall’articolo 57-bis della Manovra Correttiva 2017, il bonus pubblicità 2018, che spetta ai contribuenti in caso di investimenti in campagne pubblicitarie effettuate nel 2018 e con importo superiore di almeno l’1% rispetto a quanto investito nello stesso settore l’anno precedente, ha dei precisi beneficiari.

 

Vediamo quindi questo bonus pubblicità a chi spetta e cosa fare. A questo link tutte le informazioni riguardanti il Bonus Pubblicità a partire dal 2021.

 

Bonus pubblicità a chi spetta

 

  • lavoratori autonomi, compresi i professionisti,
  • imprese di qualsiasi natura giuridica,
  • i soggetti titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo ed enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, sulla stampa quotidiana e periodica anche on line e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi di almeno l’1 % gli analoghi investimenti effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione.

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Per i professionisti ci sono però dei limiti:

 

  • vi è la necessità che la campagna pubblicitaria rispetti le disposizioni di legge, quindi sia una pubblicità informativa non ingannevole, equivoca o denigratoria,
  • la pubblicità deve inoltre riguardare necessariamente l’attività professionale, la specializzazione e i titoli posseduti, la struttura del proprio studio, i compensi richiesti per le prestazioni professionali.

 

Da tutto questo sono escluse:

 

  • le spese sostenute per l’acquisto di spazi nell’ambito della programmazione o dei palinsesti editoriali per pubblicizzare o promuovere televendite di beni e servizi di qualunque genere,
  • per la trasmissione o per l’acquisto di spot radio e televisivi di inserzioni o spazi promozionali relativi a servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite di denaro,
  • messaggeria vocale o chat-line con servizi a sovrapprezzo.

 

I costi ammissibili si calcolano al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario.

 

Limiti del bonus pubblicità

 

Per quanto riguarda le domande, se queste dovessero essere superiori alle risorse stanziate, cioè 1.500.000 per gli investimenti sulla stampa e 250.000 per quelli sulle emittenti radiofoniche e televisive, bisognerà procedere ad una ripartizione tra tutti gli aventi diritto con i seguenti limiti:

 

  • contributi non superiori al 5% del totale delle risorse annue destinate agli investimenti sui giornali,
  • 2% delle risorse annue destinate agli investimenti su radio e tv locali.

 

Bonus pubblicità come ottenere il rimborso

 

Per recuperare la somma riconosciuta a titolo di credito di imposta, è necessario usare il modello F24 e inviare la domanda al dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, in questo modo è possibile usare il credito in compensazione.

 

Come funziona il bonus pubblicità

 

Come si legge nel comunicato del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria per il 2018 sono dedicati 62,5 milioni di euro, di cui:

 

  • 50 milioni per gli investimenti sulla stampa (20 per gli investimenti effettuati nel secondo semestre del 2017, più 30 per quelli da effettuare nel 2018);
  • 12,5 milioni per gli investimenti da effettuare nel 2018 sulle emittenti radio-televisive

 

Nel caso di investimenti pubblicitari articolati su entrambi i mezzi di informazione, l’incremento relativo all’investimento pubblicitario per il quale si chiede il credito d’imposta è verificato e calcolato distintamente in relazione ai due mezzi informativi.

 

Il bonus pubblicità non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali, si utilizza esclusivamente in compensazione con modello F24 presentato telematicamente, si indica nella dichiarazione dei redditi relativa alla maturazione del credito a seguito degli investimenti effettuati e in quelle successive fino a quando ne è consentito l’utilizzo.

 

Per usufruire del credito d’imposta, i soggetti interessati devono presentare:

 

  • la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta” contenente i dati degli investimenti effettuati o da effettuare nell’anno agevolato;
  • la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati” per dichiarare che gli investimenti indicati nella comunicazione per l’accesso al credito d’imposta, presentata in precedenza, sono stati effettivamente realizzati nell’anno agevolato e che gli stessi soddisfano i requisiti di cui all’articolo 3 del D.P.C.M. n. 90 del 2018.

 

 bonus-pubblicita-a-chi-spetta-importiBonus pubblicità 2017 e 2018

 

Per l’anno 2018 la comunicazione telematica è presentata a decorrere dal sessantesimo giorno ed entro il novantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale, cioè dal 22 settembre al 22 ottobre 2018. Invece, le dichiarazioni sostitutive relative agli investimenti 2018 dovranno essere trasmesse dal 1° al 31 gennaio 2019.

 

Per quanto riguarda il parere per il 2018 arriverà entro il prossimo 21 novembre: il dipartimento pubblicherà online l’elenco dei richiedenti con l’indicazione dell’eventuale somma teoricamente spettante, in attesa della ripartizione definitiva dei fondi stanziati. Un successivo provvedimento renderà noto l’ammontare del credito effettivamente fruibile per gli investimenti realizzati negli anni 2017 e 2018.

 

ll bonus non è valido per sempre, viene rinnovato dal governo. Al decreto del governo segue un decreto attuativo con tutte le specifiche del caso. Consultando quindi Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria, che ogni anno fornisce specifici chiarimenti sul credito d’imposta per gli investimenti in campagne pubblicitarie, si può rimanere sempre aggiornati.

 

 Per altre info su requisiti, tematiche e costi compila il form a questo link e sarai contattato dal nostro staff nel più breve tempo possibile.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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14 Settembre 2020 13:04

[…] Per tutte le informazioni sul bonus potete consultare questo nostro approfondimento. […]

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4 Marzo 2021 13:13

[…] effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione, possono beneficiare di un credito d’imposta nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti, elevato al 90% nel caso di […]

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4 Marzo 2021 13:17

[…] iniziato a settembre dello scorso anno con la presentazione delle domande di “prenotazione” del credito per gli investimenti programmati nell’anno 2018 e le dichiarazioni sostitutive relative agli investimenti effettuati […]

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4 Marzo 2021 13:18

[…] concessionarie della raccolta pubblicitaria sono interamente ammissibili per il calcolo del credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali. Queste somme, infatti, rappresentano per il committente l’effettiva spesa sostenuta […]

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4 Marzo 2021 13:18

[…] online dallo scorso 21 novembre riguarda soltanto gli operatori che hanno “prenotato” il credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali per il 2018. L’ammontare preciso del bonus sarà determinato dopo il 31 gennaio del […]