VATICANO – Un filmato con cinque storie è stato trasmesso nell'Aula Nuova del Sinodo, davanti al Papa e 190 partecipanti in occasione del summit su pedofilia e abusi sessuali nella Chiesa.
La prima delle cinque vittime di pedofilia ha chiesto a tutti "di collaborare con la giustizia. Abbiate cura nei riguardi delle vittime. Tutti i giorni vediamo la punta dell'iceberg. Perché, se la Chiesa continua ad affermare che è tutto finito, continuano ad emergere casi? Si deve procedere come quando ci si trova davanti a un tumore: si deve trattare tutto il tumore, non limitarsi a rimuoverlo. Non serve estirpare il tumore e basta”.
Ecco l’appello della seconda vittima, una giovane donna di origini africane. “Per 13 anni ho avuto relazioni sessuali con un prete. Sono rimasta incinta tre volte e lui mi ha fatto abortire tutte le volte. Avevo paura di lui: ogni volta che mi rifiutavo di avere rapporti sessuali mi picchiava. Ho subito tutte le umiliazioni che mi infliggeva”.
“Ho 53 anni, sono un sacerdote religioso”. È iniziata così la terza testimonianza di un uomo dell’Europa dell’Est. “Mi ha ferito un incontro con un prete. Andavo da lui perché mi insegnasse come leggere la Scrittura durante la Messa. Mi toccava le parti intime. Ho passato una notte nel suo letto. Questo mi ha ferito. Ho denunciato la cosa al vescovo, ma non ha voluto ascoltarmi, anzi: mi ha attaccato senza comprendermi”.
La quinta testimonianza di un uomo asiatico: “Sono stato molestato sessualmente per tanto tempo, oltre cento volte. Queste molestie mi hanno provocato traumi e flashback per tutta la vita. Ogni volta che ho parlato con i Provinciali e con i Superiori maggiori, questi hanno regolarmente coperto il problema, coperto gli abusatori e questo a volte mi uccide… Se vogliamo salvare la Chiesa penso che gli abusatori debbano essere puniti”.