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Papa Francesco, nulla osta ai vescovi: attaccare Matteo Salvini, l'interferenza inaccettabile

Gino Coala
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I rapporti tra il governo Lega-M5s e il mondo cattolico non è mai stato idilliaco, ma con l'arrivo del 2019 molto, anzi moltissimo rischia di peggiorare sull'asse palazzo Chigi-Vaticano. Solo poche settimane fa, papa Francesco aveva rinnovato l'invito ai vescovi di "stare lontano dalla politica". Erano i giorni precedenti al Natale, la Santa Sede aveva tutte le intenzioni di tenere le acque calme, in attesa del primo casus belli. Che puntualmente è arrivato. Leggi anche: Papa Francesco, la doppia mossa per cancellare Benedetto XVI Proprio negli ultimi giorni di dicembre, la combinazione tra il caso Sea Watch e la stangata fiscale sull'Ires, che di fatto massacra tutte le organizzazioni cattoliche impegnate nel terzo settore, ha scatenato l'irritazione prima del mondo cattolico e poi del pontefice, pressato dai più alti esponenti della Cei che continuavano a chiedergli: "Possiamo restare ancora in silenzio?". Le parole di Matteo Salvini, di fermezza sul caso dei 49 profughi, e il sostegno di Luigi Di Maio, nonostante la parziale apertura a "donne e bambini", ha fatto il resto. La linea dell'imparzialità stava cambiando naturalmente, con o senza il permesso del Pontefice. Anche per questo il Papa ha riservato diversi passaggi dei suoi interventi tra Natale e l'Epifania al tema dell'immigrazione e l'accoglienza. E da quel momento è stato esplicito il "via libera" del pontefice, alla fine di un percorso sempre più tribolato tra governo e Vaticano, che ha allontanato la Santa sede a cominciare dal 30 novembre scorso, quando sono emersi i primi malumori tra storiche associazioni cattoliche come Fuci, Acli, Cisl e Sant'Egidio. Come riporta Repubblica, non è un caso che da tempo è tornata a circolare la voce di un possibile partito di ispirazione cattolica. A quel punto la rottura col governo sarebbe insanabile.

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